Puoi trovare il sito attuale all'indirizzo: http://www.comune.rosignano.livorno.it |
Ti trovi in: Home
Tornano gli incontri al castello, da sabato 24 luglio, ore 18:00, alla Limonaia di Castello Pasquini, cinque appuntamenti con i libri, curati da Gloria De Antoni e organizzati dal Comune di Rosignano M.mo. Il primo incontro sarà con Liana Orfei che intervistata da Gloria De Antoni, racconterà il suo Romanzo di vita vera. La regina del circo. Edizioni Baldini + Castoldi. Quella di Liana Orfei non è stata certo una vita ordinaria: nata “per miracolo” dentro un caravan in una notte di tempesta, di salute gracile e precaria, da bambina ha sofferto a causa di una malattia che l’ha costretta a letto per molti anni. Tuttavia, il suo temperamento e la sua buona stella (è nata con la cosiddetta “camicia della Madonna”) non le hanno mai permesso di lasciarsi andare e anzi l’hanno portata a cimentarsi in sfide sempre nuove. Dal mondo del circo, suo ambiente naturale, insieme ai fratelli Nando e Rinaldo, alla vita difficile durante la guerra; dall’esperienza del cinema, quando Fellini la scoprì, al teatro e alla televisione; dall’Europa al Nuovo Mondo e all’Oriente, sempre alla ricerca di nuove avventure e di stimoli per il suo amato circo. Oggi, guardandosi alle spalle, Liana Orfei si racconta con minuzia di particolari e un misto di tenerezza e nostalgia. Lunedì 26 luglio sarà la volta dell’attore Alessio Boni con Mordere la nebbia (edito da Solferino) in cui ricostruisce «il tratto di cammino fin qui percorso», dal successo raggiunto nel 2003 con il film La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, all’ultimo spettacolo teatrale (prima della chiusura delle sale causa Covid), Don Chisciotte, di cui firma anche la regia, all’impegno umanitario in giro per il mondo con Unicef e Cesvi. Alessio Boni decide di raccontare la sua storia a suo figlio Lorenzo, che ha appena spalancato gli occhi sul mondo. L'avventura di un ragazzo che si sentiva stretto nella vita disegnata per lui dal destino, nella piccola borghesia bergamasca, e che attraverso tentativi, errori e sacrifici ha scoperto e inseguito la sua vocazione di attore. Il percorso di un uomo che ha imparato a conoscere sé stesso anche attraverso i personaggi interpretati sulla scena e sullo schermo. L'esperienza di un cittadino del mondo che ha deciso di incontrare vite lontane: quelle di chi lotta ogni giorno in condizioni estreme, nei luoghi che Alessio ha visitato insieme alle missioni umanitarie, dal Brasile al Malawi e da Lesbo a Haiti. Così questo racconto ci porta dai palcoscenici ai campi profughi, dal Festival di Cannes all'inferno di un lebbrosario a Belo Horizonte, nella costruzione instancabile di un grande affresco umano. Perché sei tu che scegli, ogni giorno, in che direzione diventare uomo: nel bene o nel male, nel cinismo o nell'incontro con l'altro. Mordendo la nebbia che avvolge il tuo futuro, fino a dissiparla. Martedì 27 Enrico Vanzina presenterà il suo nuovo giallo Una giornata di nebbia a Milano, Harper Collins, Dopo aver messo in scena la “città eterna” nel suo “La sera a Roma”, Enrico Vanzina racconta l'altra capitale italiana. È una giornata di nebbia a Milano, una di quelle che sembravano non esistere più, come se fosse uscita da un romanzo di un altro tempo, da una ballata di giorni lontani. All'improvviso arriva una notizia, un omicidio in Corso Vercelli, un uomo è stato ucciso nella nebbia con un colpo di pistola. Mercoledì 28 luglio Cristina Battocletti giornalista del domenicale del Sole 24 ore, racconterà al pubblico della Limonaia Giorgio Strehler, Il ragazzo di Trieste, vita, morte e miracoli, pubblicato da La nave di Teseo in occasione del centenario della nascita del “più grande regista del Novecento", come l'aveva ribattezzato le Monde, acclamato da Parigi Vienna, da Berlino a New York, fondatore del Piccolo Teatro di Milano assieme a Paolo Grassi nell’immediato dopoguerra. L'uomo che ha trasformato il teatro italiano, dentro e fuori il palcoscenico (in meno di ventiquattro ore saranno oltre novemila le firme sul registro della camera ardente). Cristina Battocletti narra la leggenda, le luci e le ombre di un personaggio iconico, dal palcoscenico alle battaglie politiche. Le vittorie e le sconfitte, gli amori, la vita del ragazzo di Trieste attraverso un racconto fotografico inedito e la voce di chi gli è stato più vicino, da Riccardo Muti a Ornella Vanoni, da Massimo Ranieri a Ottavia Piccolo, da Paolo Rossi a Milva. La rassegna curata da Gloria de Antoni si conclude giovedì 29 luglio con Elisabetta Rasy e i suoi due ultimi libri: Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l’arte e Le indiscrete. Storie di cinque donne che hanno cambiato l’immagine del mondo. Entrambi editi da Mondadori. Con una scrittura intensa e partecipe, Elisabetta Rasy, nelle Indiscrete, insegue lungo l'arco del Novecento la vita e l'opera di cinque donne straordinarie, animate, ognuna secondo il proprio temperamento, da un'inarrestabile aspirazione alla libertà. Le cinque donne protagoniste di questo libro hanno tutte un rivoluzionario desiderio: indagare la realtà con il proprio sguardo femminile, abituato a cogliere aspetti della vita ignoti, intimi o trascurati. Sono cinque grandi fotografe, diverse per carattere e destino, ma ugualmente animate dalla voglia di cambiare l'immagine del mondo scovando bellezza e dolore là dove non erano mai stati visti, che si tratti di amore, politica, sesso, povertà, guerra o del corpo, soprattutto femminile. Tina Modotti, Dorothea Lange, Lee Miller, Diane Arbus e Francesca Woodman hanno poco in comune, per origine e storia personale, ma condividono la stessa voglia di raccontare con l'obiettivo fotografico la realtà a misura della loro esperienza di donne. Nelle Disobbedienti, invece l’autrice si chiede che cosa unisce Artemisia Gentileschi, stuprata a diciotto anni da un amico del padre e in seguito protagonista della pittura del Seicento, a un'icona della bellezza e del fascino novecentesco come Frida Kahlo? Qual è il nesso tra Élisabeth Vigée Le Brun, costretta all'esilio dalla Rivoluzione francese, e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti? C'è qualcosa che lega l'elegante Berthe Morisot, cui Édouard Manet dedica appassionati ritratti, alla trasgressiva Suzanne Valadon, l'amante di Toulouse-Lautrec e di tanti altri nella Parigi della Belle Époque? Malgrado la diversità di epoca storica, di ambiente e di carattere, un tratto essenziale accomuna queste sei pittrici: il talento prima di tutto, ma anche la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco imposte dalla società. Il book shop è curato dalla cartolibreria Calderini Gianluca Rosignano Solvay. L’ingresso è gratuito e per massimo 70 spettatori