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​Nelle scorse settimane si è conclusa la prima fase del progetto “Rosignano Comunità Domani”, una iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale che si inserisce tra le attività preparatorie del nuovo Piano Strutturale. Obiettivo del progetto è analizzare il senso di appartenenza dei cittadini al territorio in cui vivono e il grado di coesione che è presente nella comunità locale, elementi che consentono di avere indicazioni sulla solidità e sulla capacità di riproduzione del tessuto sociale nella realtà di Rosignano.

Questa prima fase ha visto la realizzazione di un’indagine alla quale i cittadini hanno potuto partecipare compilando un questionario online. La rilevazione, condotta tra ottobre e novembre e pubblicizzata attraverso i canali social dell’Amministrazione Comunale, ha riscosso un successo notevole dal punto di vista della partecipazione. Hanno aderito spontaneamente quasi 1.200 persone e i dati di circa 750 questionari completati costituiscono il patrimonio su cui è in corso il lavoro previsto per la seconda fase del progetto, quella dedicata alla analisi delle informazioni raccolte. Questo lavoro di analisi porterà alla redazione di un report nel quale saranno descritti i diversi aspetti che segnano il legame che i cittadini hanno con la comunità di appartenenza, un dato utile per comprendere le caratteristiche del tessuto sociale del territorio e per orientare le scelte del futuro. La presentazione dei risultati dell’indagine avrà luogo all’interno della IV Commissione consiliare.

“Anche se il lavoro di analisi risulta ancora da completare – spiega l’Assessore Vincenzo Brogi –  una prima ricognizione sulle informazioni raccolte fornisce già qualche spunto di riflessione. Un’indicazione che i dati propongono in modo nitido, per esempio, riguarda la diffusa percezione che i cittadini hanno della loro comunità di appartenenza come di un habitat naturale e sociale assai favorevole. Circa 2 residenti su 3, infatti, sono abbastanza o molto soddisfatti della qualità di vita che il territorio offre loro dal punto di vista delle risorse ambientali, del senso di sicurezza, dell’opportunità di costruire e mantenere relazioni di prossimità. Per questo, oltre il 70% degli intervistati si dice convinto che nei prossimi anni continuerà a rimanere nel luogo in cui abita e quasi la metà afferma che, se si trovasse nella necessità di doversi trasferire altrove, ciò rappresenterebbe una soluzione difficile da accettare. Il senso di appartenenza e il legame di identificazione con il luogo di vita emerge altresì da ciò che per quel luogo gli abitanti sarebbero disposti a fare in forma volontaria e gratuita. Una quota decisamente maggioritaria di abitanti si è infatti detta disponibile ad impegnarsi per la cura della natura e dell’ambiente (75%) e degli spazi pubblici e dei beni comuni (70%)”.

Importante è poi il dato sociale, legato all’emergenza Covid-19, che è venuto fuori dalla prima analisi del progetto.

“Un altro elemento emerso dalla prima lettura dei risultati – conclude Brogi – e che è interessante segnalare, riguarda poi il modo in cui la dimensione locale ha saputo rispondere alla emergenza Covid-19. Specie nella fase del primo lockdown, infatti, il piccolo commercio di frazione e i servizi offerti dal volontariato hanno rappresentato risorse su cui i residenti hanno fatto grande affidamento”.

Pubblicato il 26-01-2021
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