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25 novembre25 novembre

 

La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne giunge quest’anno in un periodo complesso e inedito, che vede il mondo intero unito per sconfiggere una pandemia che sta colpendo in profondità la socialità e le relazioni di base. Il Covid-19 sta dimostrando che in momenti di emergenza la comunità internazionale può unirsi nell’azione e nella solidarietà per risolvere le minacce: questo è lo stesso spirito che deve essere richiamato per contrastare i fenomeni della violenza di genere ovunque si manifestino.

Dall’inizio della pandemia gli episodi di violenza domestica su donne e bambine a livello globale sono aumentati, senza contare i casi di deprivazione, costrizione e sfruttamento che vanno ad aggravare un quadro che già non era rassicurante, nonostante gli sforzi costanti delle Istituzioni e dei cittadini. Il luogo simbolo della difesa contro il Covid-19, ossia la casa, è per molte donne la prigione della convivenza forzata con la violenza, al punto che lo stesso Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha lanciato un appello per la pace in tutte le case del mondo.

Il rapporto dell’ISTAT “Violenza di genere al tempo del Covid-19” riporta dati allarmanti, che devono spingere ciascuno di noi all’azione: tra il 1° marzo e il 16 aprile 2020 le telefonate al numero antiviolenza 1522 sono aumentate del 73% rispetto allo stesso periodo del 2019, il che significa che le richieste di aiuto sono state oltre 5mila, con più di 2mila donne che hanno denunciato casi di violenza, nella quasi totalità (93,4%) commessi in casa.

Non possiamo in alcun modo lasciare sole le donne e le bambine, che troppo spesso sono costrette al silenzio dalla paura e dalla vergogna, vincolate tra le mura della solitudine, di relazioni asfissianti o dello stigma sociale che ancora persiste, colpite persino in ambienti che dovrebbero garantire sicurezza e progresso, dalle sedi di lavoro alle aule scolastiche.

Oggi più che mai dobbiamo invece essere coscienti che esistono molteplici forme di violenza e non tutte lasciano segni visibili sul corpo: le violenze psicologiche, economiche o verbali, solo per citarne una parte, colpiscono le donne lasciando ferite altrettanto profonde e spesso mai davvero rimarginabili.

È nella costante attenzione e nella collaborazione che dobbiamo ampliare le basi per un contrasto senza quartiere alla violenza di genere in Italia e nel mondo, cominciando dalle nostre reti sociali, dalla tutela dell’infanzia e dall’abbattimento degli stereotipi nella nostra quotidianità. C’è un impegno fondamentale che come cittadini dobbiamo assumerci proprio lì dove ci troviamo a vivere, dalla famiglia alla scuola, dagli uffici alle strade di ogni giorno: essere sempre sensibili rispetto agli altri e vigili circa i segnali anche precoci degli abusi.

Il seme della violenza di genere può trovare facilmente terreno accogliente, perché spesso transita dal silenzio, dallo sguardo distolto, dalla parola leggera. Contro la violenza di genere occorre una grande alleanza tra Istituzioni e cittadini, ma soprattutto tra individui, con tutto il portato delle esperienze personali che ci rendono genitori, amiche e amici, colleghe e colleghi, compagne e compagni. E in questo è fondamentale il ruolo degli uomini, affinché essi escano dagli stereotipi e abbiano il coraggio di riconoscere le proprie emozioni e i propri limiti, osservando con attenzione il mondo e prendendo posizione contro la violenza diretta e indiretta, contro la violenza dei gesti così come contro la violenza dei giudizi silenziosi.

Il Comune di Rosignano Marittimo ha da sempre proseguito sulla via solida della lotta alla violenza di genere, attraverso l’impegno attivo nelle reti antiviolenza, la continua azione politica e amministrativa volta a rimuovere gli ostacoli, il supporto e la gratitudine verso le Istituzioni e il terzo settore, il sostegno alla Commissione Pari Opportunità, un organismo recentemente ricostituito e ritenuto un fondamentale riferimento per i diritti della cittadinanza. Da qui anche la volontà dell’Amministrazione di rafforzare il sistema antiviolenza, con il proposito di realizzare nel nostro territorio un nuovo presidio per il contrasto di questo terribile fenomeno e l’accoglienza delle vittime.

 

Pubblicato il 24-11-2020
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