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In occasione del 4 novembre, festa delle Forze Armate, il Sindaco di Rosignano Daniele Donati, a nome di tutta l'Amministrazione Comunale, ha inviato una lettera ai docenti e agli studenti degli istituti scolastici del territorio. “Come ben sapete – ha esordito il primo cittadino nella missiva - questa data ricorda la fine della Prima Guerra Mondiale: la fine di anni terribili e cruenti che decimarono un’intera generazione, ma anche la fine della cosiddetta Quarta guerra d’Indipendenza, ossia la tappa finale dell’epopea risorgimentale che ha portato a compimento l’Unità d’Italia con i confini geografici che oggi conosciamo. I soldati che combatterono durante la prima guerra mondiale provenivano da diverse regioni d’Italia e parlavano dialetti differenti, ma nonostante la drammaticità e il terrore della guerra impararono a sentirsi fratelli, trasformando un Paese unificato da pochi decenni in una vera e propria Nazione”.
Ed è sul sentimento di unità nazionale e umanità che il Sindaco ha voluto puntare, in virtù del particolare periodo storico che stiamo vivendo, un periodo caratterizzato non da una guerra ma da una terribile pandemia che sta colpendo tutto il mondo. “L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo – ha aggiunto Donati – non ci consente di organizzare iniziative commemorative ed eventi pubblici per celebrare la Festa dell’Unità Nazionale, ma oggi più che mai i sentimenti di unità, solidarietà e sacrificio per il bene comune sono i fari che devono guidare le nostre azioni. Il Giorno delle Forze Armate ci mostra l’importanza e il valore dei nostri militari impegnati su tanti fronti, che mettendo a rischio la loro incolumità per garantire la sicurezza, la legalità e la civile convivenza a cui siamo abituati”.
Il Sindaco, infine, ha concluso con una riflessione che condivide con i docenti: “Il 4 novembre ci ricorda che l’unità fa la forza e che per superare questo periodo di grande incertezza, con le numerose difficoltà di natura economica e sociale che ne conseguono, dobbiamo fare fronte comune senza alimentare inutili divisioni. Spero che di tutto questo ne parliate con i vostri ragazzi, affinché, affinché la scuola non sia solo un luogo di studio e conoscenza del passato, ma un luogo di riflessione sulla complessità del presente e un laboratorio per progettare insieme il futuro del nostro Paese”.