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La riflessione di Luigi Pirandello sull’apparenza viene esemplificata ne “Il piacere dell’onestà”, uno dei suoi testi più grotteschi, che l’attore e regista Alessandro Averone mette in scena domenica 31 marzo ore 21,15 al Teatro Solvay. Il paradosso riguarda la borghesia di blasone che, lungi dall’essere integra ed elevata come vorrebbe il suo rango, deve farsi soccorrere dalle frange meno raccomandabili della società.
Di queste fa parte Angelo Baldovino, malvisto a causa del suo passato di imbrogli al gioco, che accetta un matrimonio riparatore con Agata, giovane incinta di un nobile coniugato, il marchese Fabio Colli. In realtà, più che evitare lo scandalo, Baldovino vuole vendicarsi della società che “nega ogni credito alla mia firma”, cercando di apparire onesto nel contesto di una lucida finzione. L’apparenza di onestà richiesta dal ruolo lo spinge tuttavia a comportarsi in modo spietatamente sincero, mentre tutti gli altri attorno a lui avranno sempre più difficoltà a restare nella parte. Solo Agata coglie il senso profondo della sua finta “redenzione”, nutrendo per Baldovino una specie d’amore. Così quello che nasce come inganno sociale si trasforma nell’unione vera di due esseri.
“Ci muoviamo costantemente circondati da immagini - racconta il regista - infinite immagini di come gli altri ci appaiono, di come noi appariamo a noi stessi e al mondo che ci circonda. Immagini di come vorremmo essere percepiti, di come gli altri vorrebbero essere visti da noi. Forme, involucri a cui l’uomo si aggrappa disperatamente per ancorarsi ad un senso del proprio essere. Il dibattersi grottesco dell’essere umano nel tentativo di rinchiudere la sostanza della propria persona in una forma riconoscibile che ne sancisca una verità. Con la consueta causticità e maestria delle dinamiche teatrali, Pirandello ci accompagna all’interno di un salotto borghese. Luogo principe dell’ipocrisia e dell’immagine, e ci mostra con un limpido paradosso la drammatica e ridicola difficoltà di essere radicalmente e compiutamente se stessi”.
Sul palco, accanto allo stesso Averone, salgono anche Alessia Giangiuliani, Laura Mazzi, Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro. Le scene sono di Alberto Favretto, i costumi di Marzia Paparini e le luci di Luca Bronzo.
I biglietti si possono acquistare in prevendita tramite il circuito Ticketone/Box Office (i punti più vicini si trovano sul sito www.boxofficetoscana.it/punti-vendita/) con aggiunta della commissione, oppure al Teatro Solvay la sera stessa dello spettacolo dalle ore 18. I costi: 15 euro primi posti (13 ridotti), 12 euro secondi posti (ridotti 10). Riduzioni per il “biglietto futuro” under 30, over 65 e possessori Carta dello spettatore FTS, Gruppo filarmonico Solvay, Schola Cantorum, Associazione Musicale Bacchelli, Università Popolare, Carta del docente e 18 APP. Per gli studenti universitari ingresso a 8 euro con la Carta Studente della Toscana, con posto assegnato in base alla disponibilità della pianta( recarsi in biglietteria almeno un’ora prima dello spettacolo).
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura del Comune, telefonando allo 0586 724287, 724521, 724530, oppure ad Armunia, telefono 0586 754202, 759021.