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Le paure che vengono dall’inconscio sono racchiuse in un personaggio tra i più magnetici della letteratura moderna, il celebre Conte Dracula. Da questa figura notturna e misteriosa è stato affascinato Sergio Rubini, che insieme a Carla Cavalluzzi ha riscritto il romanzo gotico dello scrittore irlandese Bram Stocker, portandolo in teatro come regista. “Dracula” va in scena al Teatro Solvay mercoledì 13 marzo ore 21,15, con un cast che comprende un interprete d’eccezione - Luigi Lo Cascio - e Lorenzo Lavia, Roberto Salemi, Geno Diana, Margherita Laterza.
Lo spettacolo è “un viaggio tra lupi che ululano, grandi banchi di foschia, e cavalli dalle narici infuocate. Ai bordi della strada numerose croci”. Il giovane procuratore londinese Jonathan Harker, viene incaricato di recarsi in Transilvania per acquistare un appartamento a Londra per conto del Conte Dracula. Il giovane avvocato, appena giunto al maniero del suo committente, si trova al cospetto di un uomo vestito di nero, dagli occhi sporgenti e rossi, con denti aguzzi e dita affilate. L’impressione di essere finito ai cancelli dell’inferno coglie lo sventurato personaggio come lo spettatore, che in scena si trova di fronte una monumentale scala, da cui i personaggi scendono in un luogo frastagliato da ombre e disseminato di specchi che riflettono solo paure. Una dimensione dove il buio prevale sulla luce, il battito cupo di una pendola segna il tempo del non ritorno, tra sinistri scricchiolii che alzano una cortina di tensione. L’allestimento produce così l’idea di un’oscurità di cui ogni individuo è portatore, infatti “il racconto di Dracula offre l’opportunità di scoperchiare il mostro che si cela in ognuno di noi mettendoci a confronto con i nostri più profondi e ancestrali misteri”. Da questa discesa nell’inconscio è stato attratto lo stesso Rubini. “Il personaggio del Vampiro è una grande metafora della morte – afferma nell’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” il 2 marzo - mi sembra interessante affrontarlo dal punto di vista psicologico dell’oscurità dell’anima. Il romanzo è stato scritto alla fine dell’Ottocento, poco prima dell’avvento delle teorie di Freud sulla scorta dell’inconscio, ma è già intriso di quelle teorie, in qualche modo ne è il precursore. Infatti tutte le paure dei personaggi di Dracula partono dall’inconscio, ma Stoker non ne era consapevole, gli mancava la giusta chiave di lettura. Ecco che le ragioni dei malesseri vengono intercettate fuori dai personaggi stessi. In altri termini: lo psicanalista afferma che il male, che scatena i nostri incubi, lo abbiamo dentro di noi; Stoker dice che ci aggredisce dall’esterno, da un’entità che, qui, rientra nella sfera dello spiritualismo”.
I biglietti si possono acquistare in prevendita tramite il circuito Ticketone/Box Office (i punti più vicini si trovano sul sito www.boxofficetoscana.it/punti-vendita/) con aggiunta della commissione, oppure al Teatro Solvay la sera stessa dello spettacolo dalle ore 18. I costi: 15 euro primi posti (13 ridotti), 12 euro secondi posti (ridotti 10). Riduzioni per il “biglietto futuro” under 30, over 65 e possessori Carta dello spettatore FTS, Gruppo filarmonico Solvay, Schola Cantorum, Associazione Musicale Bacchelli, Università Popolare, Carta del docente e 18 APP. Per gli studenti universitari ingresso a 8 euro con la Carta Studente della Toscana, con posto assegnato in base alla disponibilità della pianta( recarsi in biglietteria almeno un’ora prima dello spettacolo).
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura del Comune, telefonando allo 0586 724287, 724521, 724530, oppure ad Armunia, telefono 0586 754202, 759021.