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Umberto Orsini Umberto Orsini

Dalla passione di Umberto Orsini per il capolavoro di Erik Ibsen nasce “Il costruttore Solness” - in scena al Teatro Solvay giovedì 7 marzo alle 21,15 - con Lucia Lavia e il pluripremiato attore, icona del teatro nazionale, diretti da Alessandro Serra. La vita di Solness, imprenditore che ha edificato la propria fortuna sulle ceneri della casa di famiglia della moglie, viene sconvolta dalla passione per Hilde. La giovane piomba nella sua vita per reclamare il castello che il costruttore le promise dieci anni prima, e amandolo lo spingerà fino all’orlo del precipizio, a squarciare il velo della verità nell’estremo incontro con se stesso. Solness che teme di essere messo da parte dai giovani, che si nutre della vita delle donne intorno a lui, preso dal suo delirio di onnipotenza, con questa principessa guerriera dovrà scendere all’inferno per ascoltare la sua condanna. La sentenza finale arriva al culmine dei tre atti: quando Hilde lo conduce nuovamente in cima a una sua costruzione, la sfida a Dio pronunciata dieci anni prima da una torre sembra chiedergli il conto. Solness si accorge che ciò che ha realizzato come uomo e come artista è troppo fragile per sostenere il peso della felicità perduta, i rimorsi nei confronti della moglie, la paura di dover cedere il posto ai giovani.
“Da moltissimo tempo nutro per “Solness” un interesse vivissimo – afferma Orsini - paradossalmente le ragioni di questa passione stanno nella consapevolezza delle difficoltà che questo capolavoro di Ibsen può creare a chi osasse metterlo in scena. È la storia di tanti assassinii. Giovani che uccidono i vecchi spingendoli ad essere giovani e vecchi che uccidono se stessi nel tentativo di raggiungere l’impossibile ardore giovanile. Una storia segnata da una grande carica erotica e da uno spregiudicato esercizio del potere. Impossibile pensare di metterlo in scena senza aver trovato una giovane protagonista femminile e un regista sensibile e visionario. Sono certo di averli trovati in Lucia Lavia e in Alessandro Serra ed è questo che mi spinge con fiducia verso questa nuova affascinante avventura”.
Il dramma scritto da Ibsen nel 1892, uno degli ultimi suoi lavori per il teatro, offre una sintesi dei temi preferiti dall’autore - ansia di dominazione e sentimento altissimo della libertà e della proiezione personale nella società - ma affronta anche temi di attualità come la crisi della famiglia borghese, la corruzione della classe imprenditoriale, il desiderio di emancipazione della donna. 
La stagione teatrale, frutto della collaborazione fra il Comune di Rosignano Marittimo e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus, col supporto tecnico della Fondazione Armunia, continua il 13 marzo con Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio che mettono in scena “Dracula”, e si conclude il 31 con Alessandro Averone che interpreta “Pirandello: Il piacere dell’onestà”.
I biglietti si possono acquistare in prevendita tramite il circuito Ticketone/Box Office (i punti più vicini si trovano sul sito
www.boxofficetoscana.it/punti-vendita/) con aggiunta della commissione, oppure al Teatro Solvay la sera stessa dello spettacolo dalle ore 18.  I costi: 15 euro primi posti (13 ridotti), 12 euro secondi posti (ridotti 10). Riduzioni per  il  “biglietto futuro” under 30, over 65 e possessori Carta dello spettatore FTS, Gruppo filarmonico Solvay, Schola Cantorum, Associazione Musicale Bacchelli, Università Popolare, Carta del docente e 18 APP. Per gli studenti universitari ingresso a 8 euro con la Carta Studente della Toscana, con posto assegnato in base alla disponibilità della pianta( recarsi in biglietteria almeno un’ora prima dello spettacolo).
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura del Comune, telefonando allo 0586 724287, 724521, 724530, oppure ad Armunia, telefono 0586 754202, 759021.

Pubblicato il 04-03-2019
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