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Giovani con famiglie, disoccupati ed esodati, potranno chiedere in assegnazione un orto pubblico in località “Polveroni” (Vada), per integrare il reddito familiare e incrementare la vita sociale della comunità. Lo prevede il “Regolamento per l’assegnazione e l’uso degli orti ubicati a Vada di cui al progetto Centomila orti in Toscana”, approvato dal Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo il 28 febbraio (favorevoli Pd, Riformisti-Psi, Forza Italia, astenuto Movimento 5 Stelle).
Gli orti del territorio comunale già dati in concessione agli anziani, in base al progetto della Regione Toscana, si trovano a Rosignano Solvay (via Filidei, località “Le Pescine” e dietro a piazza del Mercato) e a Vada e seguono l’apposito regolamento.
Inoltre il Comune, partecipando allo stesso bando regionale del progetto “Centomila orti in Toscana”, ha scelto un’area ai “Polveroni”, dove si trova un pozzo per l’irrigazione e sono stati realizzati nuovi orti – 25 o 27, in via di definizione – che, insieme ad un piccolo parco giochi, sono destinati ad incrementare la presenza pubblica e migliorare la qualità della vita nell’area.
Il nuovo regolamento comunale nell’assegnazione e nell’uso di questi orti prevede una maggiore accessibilità a persone con uno svantaggio “sociale”: giovani dai 18 ai 40 anni, disoccupati o esodati, famiglie con più figli o con invalidi (art. 4). A chi partecipa al bando per l’assegnazione degli orti e appartiene a queste categorie vengono attribuiti infatti punteggi più alti in sede di formazione della graduatoria. I requisiti richiesti dal bando sono invece la residenza nel Comune di Rosignano, 18 anni compiuti d’età, la mancanza di terreni a disposizione da coltivare o per la raccolta delle olive, la capacità di provvedere direttamente alla coltivazione dell’orto.
Altra novità è che la concessione durerà tre anni e sarà rinnovabile di altri tre anni per favorire la rotazione e il ricambio dei beneficiari (art. 5). Infine viene introdotto il concetto di “rappresentanza degli ortisti” (art. 11): si tratta di almeno tre persone individuate tra gli assegnatari degli orti, che saranno referenti nei rapporti con l’amministrazione comunale e dovranno coordinare le attività comuni di pulizia, manutenzione ordinaria e sorveglianza delle aree e strutture comuni (parcheggi, ingresso, struttura per ricovero attrezzi, servizi igienici, giochi per bambini, attrezzature, ecc.).
“Con l’assegnazione degli orti pubblici l’amministrazione intende ampliare gli spazi della socialità - afferma l’assessore al patrimonio Piero Nocchi – inoltre nell’area ai “Polveroni” abbiamo voluto offrire uno strumento di integrazione tra generazioni, con attenzione a chi attraversa un periodo di difficoltà lavorativa o svantaggio personale e familiare. Si tratta di un’apertura alle esigenze determinate dai cambiamenti della società, che ha creato nuove povertà e fasce di disagio. Infatti oggi hanno spesso difficoltà ad andare avanti i giovani con famiglie, i disoccupati e gli esodati”.