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Giorno del ricordoGiorno del ricordo

Il sindaco Alessandro Franchi ha mandato una lettera alle scuole del territorio per tenere vive la memoria in occasione del "Giorno del ricordo", istituito per le vittime delle foibe, che ricorre domenica 10 febbraio.
"Cari ragazzi e ragazze - scrive il sindaco - il 10 febbraio ricorre il “Giorno del ricordo”, un momento di riflessione dedicato alle vittime delle foibe durante l’ultima guerra mondiale. Vogliamo portare l’attenzione su questo dramma, che dal 1943 al 1947 nei territorio dell’Istria ha fatto migliaia di vittime, in prevalenza italiani, perché nessun episodio di discriminazione e persecuzione passi sotto silenzio.
Allora iniziò con l’individuazione di cittadini italiani considerati "nemici del popolo", che i partigiani slavi gettarono nelle profondissime fosse scavate nella roccia, le foibe. Le persecuzioni proseguirono durate l’occupazione jugoslava del Friuli Venezia Giulia, nel 1945, quando furono massacrati senza distinzione fascisti e membri del comitato di liberazione nazionale, cattolici ed ebrei, uomini e donne, vecchi e bambini.
Oggi è un dovere delle istituzioni - prosegue il primo cittadino - tramandare alle giovani generazioni quel crescendo di aberrazione contro i diritti e l’uguaglianza degli uomini, a prescindere dall’orientamento politico o religioso, dall’appartenenza ad un etnia e ad un popolo diverso dal nostro.
Nessun episodio può essere considerato “minore”, anche se le pagine di storia e le cronache di oggi ci consegnano tragedie ben più vaste in vari paesi del mondo. Proprio i drammi che inizialmente riguardano poche persone o minoranze, come torrenti sommersi, possono imboccare il corso dell’indifferenza e, alimentati da individualismo e razzismo, diventare fiumi in piena che devastano interi paesi. Su questi piccoli segnali dobbiamo puntare gli occhi con estrema attenzione, senza farci distogliere dal rumore dei gesti plateali, dall’apparente sicurezza degli atti di forza. Per questo, ragazzi e ragazze - spiega Franchi - oggi non vi affidiamo solo il ricordo di una pagina della nostra storia, ma il compito di coltivare il rispetto dei diritti e l’uguaglianza di tutti gli uomini della terra, in Europa come in Africa, in Estremo Oriente come in Sudamerica. I concetti di superiorità o di priorità perché si appartiene ad una razza o ad un popolo anziché ad un altro hanno avuto l’esito che la storia ci consegna, oggi con la tragedia delle foibe, domani chissà con quale altro dramma. Vi chiediamo dunque - conclude - di adoperarvi nella vita di tutti i giorni per mettere in pratica i diritti di tutti senza distinzione, dai compagni di scuola alle famiglie, dai vicini ai nuovi amici.
La società del futuro, che voi siete chiamati a costruire, dovrà garantire uguale dignità e i diritti universali dell’uomo perché possa esserci un autentico avvenire di pace e convivenza civile per tutti".

 

Pubblicato il 08-02-2019
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