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E’ stata approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 5 febbraio la mozione presentata dal Sindaco Alessandro Franchi sull’impatto sul territorio del Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113 in materia di immigrazione e sicurezza (convertito in legge n. 132 del 1 dicembre 2018), con cui il primo cittadino sostiene il ricorso presentato dalla Regione Toscana sull’incostituzionalità del provvedimento del governo (DGR n. 18 del 7 gennaio 2019). Approvata a maggioranza (Pd, Riformisti-Psi, contrari Gruppo misto con Gesess e Mancini, Forza Italia con Angeli, usciti dall’aula i consiglieri Settino, Serretti e Becherini del Movimento 5 Stelle), la mozione nasce da una attenta valutazione sulle conseguenze e sugli impatti delle nuove disposizioni legislative sui territori e per portare all'attenzione dell’opinione pubblica i problemi che il decreto può apportare a livello locale. “Sono contrario all’impianto politico che sta alla base del cosiddetto “decreto Salvini” – ha detto Franchi – sia come cittadino che come sindaco. La nuova legge, contrariamente alla propaganda e alle intenzioni, aumenta l’insicurezza: il rischio è che, anche sui nostri territori, avremo più persone senza diritti, senza doveri e senza documenti. Abrogando, di fatto, l’istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari e impedendo l’accesso alle misure di accoglienza, si esclude la possibilità dell’iscrizione all’anagrafe dei residenti: avremo così un nutrito numero di persone che attualmente insistono sul territorio nazionale che risulterà sostanzialmente privo di identità, di assistenza sociale e sanitaria. Senza contare, poi, che con il nuovo sistema SPRAR si determinerà anche la fine del modello di accoglienza diffusa e di vera integrazione che sul nostro territorio ha prodotto risultati importanti. E’ anche per queste ragioni che, insieme ad altri sindaci, nei giorni scorsi ho inviato il sostegno del Comune di Rosignano Marittimo al ricorso di incostituzionalità che la Regione Toscana ha presentato alla Corte Costituzionale sulla legge in questione. La Corte si pronuncerà nel merito del provvedimento, nel frattempo non possiamo però sottacere rispetto alla negazione dei diritti a chi fugge da guerre, discriminazioni e situazioni di fame e povertà, dalla detenzione e dalle torture nelle carceri della Libia. Occorre tenere alto il profilo del diritto umanitario, dell’accoglienza e della solidarietà”. Il Comune dunque supporterà la Regione nel ricorso alla corte costituzionale, e per gestire la situazione dell’accoglienza dei migranti si attiverà con la Prefettura, l’Asl e la Società della Salute, le associazioni del terzo settore.