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A seguito dell'articolo pubblicato nella cronaca locale de Il Tirreno che segnalava la presenza di schiume nella zona nord delle Spiagge Bianche, in località Lillatro, questa mattina i tecnici del Comune e della capitaneria di Porto hanno effettuato un sopralluogo congiunto sul posto, a cui è seguito un prelievo di materiale schiumoso di colore biancastro a cura di ARPAT.
Da una prima ispezione, sia per natura dei materiali che per ubicazione della deposizione, il fenomeno è stato assimilato a quello avvenuto nell’ottobre scorso.
In occasione del precedente episodio, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale aveva svolto un’analisi accurata dei campioni prelevati, dalla quale era emerso che il solido contenuto nelle schiume aveva una composizione similare al solido contenuto nello scarico industriale Solvay e pertanto non vi erano elementi per ritenere che tali sostanze avessero origini diverse da quelle scaricate dallo stabilimento.
Per questo motivo il Sindaco Alessandro Franchi, senza attendere l’esito di ulteriori analisi, ha ritenuto opportuno inviare immediatamente una lettera alla Società Solvay per chiedere chiarimenti sulle possibili cause del fenomeno e sulle misure messe in atto per evitare la formazione di schiume a partire dalle sostanze scaricate dal Fosso Bianco, ma soprattutto per chiedere di realizzare quanto prima interventi per evitare il ripetersi del fenomeno in futuro.
“Non è possibile che questa problematica continui a ripresentarsi periodicamente – ha affermato il Sindaco Franchi – pertanto è necessario che la Società Solvay analizzi in modo accurato le cause che determinano il fenomeno e soprattutto che vi ponga rimedio, sottoponendo quanto prima all’Amministrazione comunale e agli organi competenti soluzioni e interventi concreti per evitare che casi del genere si ripetano in futuro”.
La lettera inviata alla direzione dello stabilimento Solvay è stata trasmessa per conoscenza anche ad ARPAT, anche al fine di un prossimo confronto con entrambi i soggetti.