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L’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Rosignano Marittimo, in relazione alla posizione del sindacato Asia Usb sull’abitazione occupata in emergenza abitativa dal signor El Hajimi Morad, riportata negli articoli apparsi sulla stampa, rende noto il percorso fatto per l’assegnazione dell’immobile e tutti gli interventi effettuati finora su segnalazioni e richieste dell’inquilino, i rifiuti della famiglia di accettare altre sistemazioni utili in emergenza abitativa e di trovare soluzioni alternative attivandosi in proprio.
Il sindacato Asia Usb, che aveva segnalato al Comune la situazione il 5 novembre scorso, aveva ricevuto dall’ufficio la disponibilità ad un incontro per affrontare le criticità emerse sull’abitazione. L'immobile è stato preso in affitto di recente dalla società che ha in gestione l'emergenza abitativa - l'associazione di promozione sociale Casa Insieme, unico soggetto accreditato per l’emergenza abitativa dalla Regione Toscana - che procede a stipulare i contratti di affitto secondo la normativa vigente, quindi solo dopo aver ricevuto tutte le certificazioni previste dalla legge. Al signor El Hajimi Morad era stato assegnato l'appartamento al piano di sopra dell’immobile, che sarebbe stato in condivisione con un'altra famiglia della stessa nazionalità d'origine, in base a quanto previsto dal regolamento comunale sull'emergenza abitativa, che ha introdotto il cohousing per tentare di dare risposta ad un numero maggiore di famiglie in difficoltà. Infatti negli ultimi anni le famiglie che ricorrono ai servizi sociali sono più numerose e la loro capacità di pagare l’affitto è ridotta, come sono sempre più rari i proprietari disponibili ad affittare case in emergenza abitativa, specie nei centri urbani. El Hajimi Morad in questo caso avrebbe avuto a disposizione ad uso esclusivo per sé e i familiari due camere grandi e un bagno, condividendo con l'altra famiglia solo la cucina, ma ha rifiutato questa soluzione. Poiché per la famiglia era in corso uno sfratto esecutivo con forza pubblica, ed essendoci la presenza di 4 bambini, l’ufficio dei Servizi Sociali ha offerto in alternativa alla famiglia l'appartamento al piano terra dell’immobile, dove i lavori erano in fase di conclusione, precisando che sarebbe stato più piccolo. L’appartamento era stato imbiancato e non erano stati evidenziati problemi di pericolosità.
Il signor El Hajimi Morad è entrato nell’appartamento il 10 ottobre e da subito ha iniziato a segnalare problematiche di manutenzione e igiene, che sono state verificate dall'affittuario. Per la presenza di topi è stato avviata la derattizzazione con una ditta specializzata, iniziata il 16 ottobre. Per le segnalazioni di mezzane rotte sul tetto sono stati effettuati tempestivamente sopralluoghi da parte di un ingegnere interpellato dai proprietari e da un ingegnere comunale, che non hanno riportato pericolosità strutturali, ma hanno consigliato di eseguire lavori per il ripristino dei laterizi rotti. Il 19 ottobre si è presentato il muratore con i proprietari dell'immobile per eseguire la riparazione delle mezzane, ma il signor El Hajimi Morad non gli ha permesso di effettuare i lavori. Sulla mancata funzionalità dello scarico, il gestore Casa Insieme ha più volte inviato il muratore e l'idraulico all’abitazione, il ripristino è stato possibile solo il 9 di novembre. Ad oggi è stato programmata l'installazione della caldaia per tutto l'immobile.
A causa della situazione di costante disagio manifestata dall’inquilino, il Comune nell’ultimo mese ha proposto alla famiglia le alternative di volta in volta disponibili in emergenza abitativa: una casa grande e nuova a Nibbiaia, ancora in condivisione, e una a Castelnuovo della Misericordia in uso esclusivo. Entrambe sono state rifiutate, anche se non risulta agli uffici che il nucleo familiare sia sprovvisto di un mezzo per spostarsi, o che i componenti abbiano problematiche di salute certificate.
Nell'ultimo colloquio con Casa Insieme lunedì 19 novembre il signor El Hajimi Morad è stato informato che il gestore era alla ricerca di una casa per il suo nucleo familiare su Rosignano Solvay, che se lui stesso avesse trovato un appartamento, Casa insieme avrebbe avanzato una trattativa per suo conto.
Ad oggi la famiglia non ha sottoscritto il contratto d'affitto e non ha corrisposto alcuna compartecipazione all'affitto, motivo per cui il precedente affittuario ha dovuto procedere con lo sfratto per morosità.
Infine il signor El Hajimi Morad non è in una posizione utile nella graduatoria di Edilizia Residenziale Pubblica del Comune per ricevere un alloggio, è stato sollecitato più volte a presentare domanda per fruire del contributo “salva sfratti”, ma non ha fatto richiesta; e non si è reso disponibile a cercare autonomamente un affitto con garanzia dell'Amministrazione comunale per il pagamento della caparra.
“Purtroppo con la crisi degli ultimi anni i nuclei familiari in carico ai Servizi Sociali sono aumentati – afferma l’assessore al sociale e vicesindaco Daniele Donati - la loro capacità di contribuire al pagamento degli affitti è diminuita, il Comune dunque ha dovuto prevedere nel regolamento la misura della condivisione familiare per dare risposte a più famiglie. Inoltre nelle nostre zone si avverte sempre di più la difficoltà a trovare proprietari disponibili ad affittare le loro abitazioni per l'emergenza abitativa, e in particolare nelle zone centrali dei paesi, come ad esempio Rosignano Solvay, dove tutti invece vorrebbero essere collocati”.