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Sono circa quaranta ragazzi e ragazze di età media tra i 18 e i 25 anni, provenienti da paesi africani, che proseguono a Rosignano i percorsi di educazione e formazione interrotti forzatamente nei paesi di origine. Sul territorio sono seguiti dalle associazioni Arci Bassa Val di Cecina e Oxfam, e grazie al percorso di interculturalità “Immigrato a chi?”, promosso dall’Informagiovani di Rosignano Marittimo in collaborazione con le due associazioni che gestiscono l’accoglienza di immigrati, stanno svolgendo attività formative finalizzate a garantirne il diritto all’istruzione e la piena integrazione sociale. Per questo da ottobre 2017 il percorso li coinvolge attivamente, incoraggiando la loro creatività ed autostima in laboratori e iniziative pubbliche, a fianco di associazioni e cittadini, per contribuire a creare una comunità inclusiva e coesa.
I giovani migranti hanno imparato a stendere un curriculum, partecipato a incontri di orientamento, sensibilizzazione e informazione sui progetti di accoglienza attivi sul territorio con il “Progetto scuola”, frequentato il laboratorio di fumetto a “Le Creste” con il disegnatore rosignanese Salvatore Bevacqua, con mostra sugli elaborati prodotti, hanno partecipato alla Giornata sui diritti umani a dicembre con un focus sulla letteratura africana e all’iniziativa natalizia al centro “Le Creste” con canti gospel della tradizione africana.
Da marzo a maggio i giovani seguiranno un laboratorio sull’espressione corporea in collaborazione con Armunia, che permetterà loro di scoprire le potenzialità del corpo in rapporto al proprio vissuto e al tessuto sociale, insieme a studenti della scuole superiori, cittadini over 60, associazioni.
“Con questo progetto non si intende solo dare risposta ai bisogni dei giovani migranti di essere accompagnati in percorsi di inclusione e educazione non formale – spiega l’assessora alle politiche educative Veronica Moretti – ma anche di creare consapevolezza sul loro vissuto e sulla loro presenza sul territorio, oltre che sul potenziale contributo che possono dare alla nostra comunità. Il progetto “Immigrato a chi?” ha anche la funzione di stimolare la creazione e il consolidamento di un gruppo di lavoro informale di cui l’amministrazione comunale fa parte, che collabora per progettare e attuare azioni volte all’inclusione e allo scambio culturale”.