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Emilio Solfrizzi sabato 2 dicembre alle ore 21,15 inaugura la stagione al Teatro Solvay. Il popolare attore, volto noto del grande schermo e della televisione, veste i panni dell’ambizioso borghese in un’ascesa sociale che degenera in farsa. Il borghese gentiluomo, per la regia di Antonio Pugliese, rilegge la figura de L’avaro di Molière attraverso la storia di un ricco borghese, il signor Jourdain, che sogna di diventare nobile. Lo circonda una corte di adulatori e scrocconi, che lo raggirano e assecondano la sua follia, pur di ottenerne un guadagno. Jourdain segue le lezioni di maestri di musica, ballo, scherma e filosofia, che si contendono le sue attenzioni vantando il primato delle rispettive discipline nell’ascesa a gentiluomo. La moglie, pratica e razionale, non riesce comunque a farlo desistere dall’impresa. Ai due coniugi si contrappone la coppia dei loro servitori, Nicoletta e Coviello. Come nella migliore tradizione di teatro comico nasce una farsa chiassosa a colorata, quella del Gran Turco. Coviello, vestito da turco e parlando una lingua maccheronica, si presenta a Jourdain facendogli credere che suo figlio, di sangue reale, vuole sposare la loro figlia Lucilla. Caduto nel tranello, il ricco borghese nega per l’ennesima volta la mano della figlia al ragazzo di cui è innamorata perché non è nobile. Tutti d’accordo giocano allora la beffa finale ai danni dell’ambizioso borghese, che continuerà a sognare ciò che non potrà mai avere, come succede ai grandi personaggi comici del teatro di Molière. “Come l’avaro, come il malato immaginario, come l’ipocrita Tartufo, anche questo borghese che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, un archetipo: è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare col denaro quei meriti e quei titoli che non avrà mai” afferma il regista.
Solfrizzi ha esordito nel teatro approdando poi al grande pubblico come comico esordiente in televisione – molti lo ricordano come il servile giornalista Lino Linguetta di Striscia la notizia – e raggiungendo la popolarità nazionale con la serie televisiva Sei forte maestro, cui seguono altre interpretazioni come Tutti pazzi per amore 3 e film tv, fino alla fiction Amore pensaci tu. Al cinema ha esordito negli anni Novanta ed ha lavorato a fianco di registi come Rubini, Soldini, Comencini e Genovese. Tra le sue interpretazioni le commedie Se sei così ti dico sì di Eugenio Cappuccio e Femmine contro maschi e Maschi contro femmine di Fausto Brizzi.
La stagione al Teatro Solvay prosegue il 19 dicembre con Sisters. Come stelle nel buio, black comedy tra umorismo nero e sofisticata ironia, interpretata da Isabella Ferrari e Iaia Forte, regia di Valerio Binasco. Il programma riprende con I 4 moschettieri in America de I Sacchi di Sabbia (11 gennaio), che ambientano l'opera di Dumas nell'America degli anni Trenta, e con Neri Marcoré in Quello che non ho (28 gennaio), che intreccia la musica di De André ai versi di Pasolini. Mario Martone dirige Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo (28 febbraio), mentre Junior Balletto di Toscana interpreta la coreografia della Bella addormentata di (10 marzo), e Oscar De Summa chiude il cartellone con La cerimonia di (21 marzo).
Lo spettacolo è in prevendita sul circuito Boxoffice con aggiunta della commissione o al Teatro Solvay dalle ore 18. Biglietti: primi posti 15 euro, ridotti 13; secondi posti 12 euro, ridotti 10. Riduzioni per under 26, over 65, Gruppo Filarmonico Solvay, Schola Cantorum, Scuola Musicale Bacchelli, Università Popolare. Informazioni: Armunia 0586 754202, 0586 759021.