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Venerdì 3 Novembre alle 21,15 Umberto Curi, Professore emerito di Storia della Filosofia all’Università di Padova, collaboratore dell’inserto culturale del Corriere della Sera “La Lettura”, sarà il protagonista dell’incontro dal titolo I figli di Ares, organizzato, alla biblioteca Le Creste, dal Comune di Rosignano nell’ambito degli incontri filosofici. Umberto Curi rifletterà su quale rapporto sussiste fra la distribuzione delle risorse su scala planetaria e la persistenza della guerra, quali sono le radici dell’ondata terroristica che si è sviluppata dopo l’11 settembre e quali realistiche prospettive di pace possono oggi essere perseguite. Il professor Curi parte dal presupposto che per cancellare o ridurre le tensioni internazionali, le guerre, lo stesso terrorismo occorra eliminare gli squilibri economici fra aree diverse del pianeta. Il problema di come nel mondo in cui viviamo, condizionato oggi più che mai da imponenti disuguaglianze, si debba rivedere e ripensare il concetto di libertà: non solo intesa in termini di libertà politiche, costituzionali, economiche, ma un tipo di libertà morale che consenta all’individuo di non avere timore del prossimo e di non sentirsi diverso, o inferiore rispetto all’altro, rinunciando quindi alla propria identità. Condizioni, queste ultime, che stanno venendo sempre meno a causa di una sempre più incombente instabilità e incertezza a cui deve far fronte l’uomo. La lotta contro la povertà non è solo un imperativo "umanitario" ma è il modo più efficace per disinnescare il potenziale distruttivo alimentato dalla disperazione. Se si vuole un mondo più sicuro, è indispensabile adoperarsi perché sia più giusto; se si vuole la pace, ben più incisiva rispetto allo strumento della guerra preventiva è la rimozione delle catene della miseria in cui versano centinaia di milioni di esseri umani. A titolo di esempio basta citare che a un quinto della popolazione mondiale sono riservati i 4/5 delle risorse economiche, monetarie, energetiche e alimentari; oppure che ogni anno muoiono 11 milioni di bambini per denutrizione; o che il patrimonio di uno degli uomini più ricchi al mondo, Bill Gates, equivalga a tutti i patrimoni messi insieme dei 90 milioni di uomini più poveri degli Stati Uniti. Sono questi dei numeri effettivamente impressionanti che testimoniano come non possa essere pacifico questo mondo e come sia inevitabile la presenza di conflitti, che spesso degenerano in atti di terrorismo, che soprattutto negli ultimi anni stanno scuotendo l’Occidente. Fenomeno del terrorismo che, insieme a quello dell’immigrazione e quello della povertà, rappresentano, secondo il filosofo veneto, tre aspetti della stessa tragedia. Il terrorismo infatti è la “risposta” al processo di trasformazione nella morfologia della guerra: la tecnologizzazione della guerra ha contribuito a formare delle asimmetrie tra i (pochi) potenti che detengono mezzi di combattimento superiori e tra i meno potenti, quelli dotati di mezzi inferiori; è per questo che, con mezzi tecnologicamente inferiori ma comunque efficaci (kamikaze), si cerca di ristabilire, almeno parzialmente, e se vogliamo utopisticamente, la simmetria infranta. In questa forma postmoderna della guerra, mentre nelle file degli eserciti occidentali si è ormai imposta la priorità di preservare la vita dei propri soldati, evitando di esporli al combattimento sul terreno, il terrorista, non solo accetta il rischio, ma fa della propria vita un’arma micidiale. Sintomo questo del fatto che la guerra è sempre più faccenda riservata a “civili”, e non a soldati. Ma come è possibile eliminare gli squilibri economici (la causa principale di guerre, terrorismo e esodi biblici) tra le diverse aree del pianeta? La lotta contro la povertà non è solo un imperativo “umanitario” ma è il modo più efficace per disinnescare il potenziale distruttivo alimentato dalla disperazione. Ma come fare per porre rimedio a questa situazione e adoperarsi affinchè il mondo sia più “giusto”? Sembrano domande senza via d’uscita, senza una risposta definita e risolutiva. Nonostante ciò è lo stesso Umberto Curi tenterà di rispondere a queste domande, proponendo dei possibili esempi o modi per contrastare questo agghiacciante scenario. Ingresso libero. Info: biblioteca comunale 0586 724500 info@ilcosmo.it.