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Il Consiglio Comunale nella seduta del 29 agosto ha adottato il Piano Operativo Comunale – P.O.C., lo strumento di pianificazione urbanistica del Comune, che sostituisce il Regolamento Urbanistico in base alla Legge Regionale n. 65/2014. La deliberazione è stata approvata con il parere favorevole di Pd e Riformisti, contrari Sul, Forza Italia e Movimento 5 Stelle.
Il POC definisce la programmazione e il coordinamento degli interventi di interesse generale, di iniziativa pubblica e privata, in materia di servizi, di attrezzature e spazi collettivi, di riqualificazione urbana o di nuovo impianto, l'individuazione di aree o opere che dovranno essere realizzate nel quadro della programmazione delle opere pubbliche. Frutto di oltre 2 anni di lavoro –l’avvio a giugno 2015– con il coinvolgimento del Consiglio e la discussione in 7 sedute con la IV Commissione Consiliare “Urbanistica, demanio marittimo, edilizia privata, infrastrutture”, la condivisione con gli attori locali e la procedura aperta di partecipazione, il POC riforma gli strumenti urbanistici del Comune dopo l’adozione dell’ultimo Regolamento Urbanistico nel 2007.
“Il Piano è un atto fondamentale nella vita di un ente, un adempimento di carattere politico, strettamente legato sia alle scelte principali già effettuate nel Piano Strutturale esistente sia alle dinamiche economiche che hanno posto esigenze cui dare risposta. – ha detto l’assessora alla programmazione del territorio Margherita Pia – La legislazione vigente ci impone di limitare fortemente il consumo di suolo, individuando il confine del territorio urbanizzato per la residenza privata e fissando una sorta di cordone sanitario per conservare le aree naturali o destinate all’agricoltura, essenziali per garantire l‘ambiente e il paesaggio. Poiché le trasformazioni del territorio rispondono ad un bisogno collettivo, l’amministrazione si impegna a regolarle risparmiando suolo e migliorando la vivibilità del territorio, quindi consolidando l’identità dei centri urbani nell’ottica del riuso e della rigenerazione urbana. La nostra scelta strategica si basa sulla valorizzazione di aree di specializzazione, che possano favorire sviluppo e occupazione, secondo un modello di sviluppo integrato di attività industriali, agrarie e terziarie”.
Il POC si configura come un manuale del territorio, un insieme di regole urbanistiche ed edilizie per l’intera area comunale, che ha come obiettivo la definizione di una disciplina del patrimonio esistente e delle sue trasformazioni, effettuate in un quadro conoscitivo aggiornato da studi puntuali e coerenti con la normativa sovraordinata (PIT/PPR; PTC; L.65/2014; Regolamenti Attuativi; Piani tematici vigenti; Leggi di settore). Si compone di due parti: la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti - gli interventi sul patrimonio edilizio e nel territorio agricolo - valida a tempo indeterminato, e la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio - gli interventi di nuova edificazione, di riorganizzazione del tessuto urbanistico, le aree assoggettate a vincolo di esproprio, le modalità con cui si applica la cosiddetta perequazione urbanistica - che ha valenza quinquennale.
Il Piano affronta la gestione del territorio in tre principali tematiche: la definizione delle regole per la tutela delle risorse del territorio e il loro corretto utilizzo; la gestione degli insediamenti esistenti in ambito urbano ed extraurbano, la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio.
Numerosi sono gli obiettivi politici e urbanistici del Piano, tra i quali la tutela e valorizzazione del paesaggio e dell’edilizia storica, anche ai fini di nuove prospettive di sviluppo turistico, la protezione e valorizzazione dell’ambiente, il rafforzamento e il mantenimento della rete ecologica, l’insediamento di nuove attività e la riorganizzazione delle strutture dell’artigianato e dei servizi, il presidio del territorio rurale, la limitazione della nuova espansione residenziale, il consolidamento dell’UTOE3 – Della città di mare e di fabbrica (con le attività legate al porto, alla Solvay e alla zona industriale Morelline), le funzioni urbane pertinenti e la riqualificazione degli spazi pubblici e collettivi, la valorizzare del “corridoio ecologico” tra Caletta e Rosignano Solvay con la creazione di un parco urbano, la conservazione delle previsioni edificatorie fatte salve dal Piano Strutturale nel medio periodo (5-8 anni) per rispondere a nuovi bisogni della popolazione, sia di privati che di housing sociale, la riqualificazione degli spazi artigianali e di piccola industria con la delocalizzazione di attività produttive ubicate in tessuti urbani residenziali, l’applicazione dei principi dell’edilizia sostenibile agli interventi. Si punta a creare una nuova immagine territoriale, fondata nella messa in valore della dimensione ambientale e la sua declinazione negli aspetti edilizi, la pianificazione anche in base all’Accordo di programma per il rilancio competitivo dell’area costiera livornese