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Sono in pieno svolgimento i lavori per il raddoppio del depuratore Asa di Rosignano Solvay. Il 28 febbraio il sindaco di Rosignano Marittimo Alessandro Franchi, il vicesindaco Daniele Donati e l’assessore alle infrastrutture, manutenzioni e qualità urbana Piero Nocchi hanno effettuato un sopralluogo presso il depuratore Asa a Rosignano Solvay, ricevuti dal presidente Asa Andrea Guerrini e dall’equipe di tecnici che sta portando avanti i lavori al vecchio depuratore iniziati nella primavera 2016. Il nuovo progetto prevede infatti di raddoppiare l’impianto con due linee di trattamento liquami calibrate per 45mila abitanti equivalenti e in grado di accogliere 6mln di metri cubi l’anno, e di apportare migliorie alle strutture esistenti, con una serie di manutenzioni e innovazione tecnologiche. Come illustrato dal responsabile del settore progettazione Asa Fabrizio Pacini, i lavori svolti dalla ditta EdilAlta (Altamura) sono nella fase di costruzione degli edifici in cemento, che dovrebbe concludersi entro 60 giorni. A questa seguirà la parte impiantistica, che sarà messa a punto entro l’anno.
L’impianto prevede la creazione della seconda linea di trattamento, che funzionerà insieme alla prima, permettendo entro un anno di trattare fino a 45mila abitanti equivalenti. Il costo dei lavori è circa 2,4mln di euro. “Questo intervento è sempre stato un priorità dell’Amministrazione, che ha operato per valorizzare le risorse ministeriali appositamente intercettate e stanziare i fondi reperiti all'interno del piano di ambito dell'AIT (Autorità Idrica) – afferma il sindaco Alessandro Franchi - l''impianto potrà dare una risposta importante dal punto di vista ambientale, contribuendo a preservare la qualità delle acque di balneazione, ma potrà anche alleviare i disagi dei cittadini che risiedono vicino all'attuale impianto e che, specialmente nella stagione di estiva, sono interessati da fenomeni di maleodoranze”.
In dettaglio il pozzo del vecchio impianto – che riceve le acque reflue con due tubazioni da Castiglioncello e Vada – sarà collegato alle nuove vasche con un tubo di un metro di diametro, permettendo di sgombrare il vecchio impianto che sarà oggetto di manutenzioni. Sarà acquistata una nuova centrifuga per sottrarre l’acqua dai fanghi in esubero e un nuovo sedimentatore, gemello di quello esistente. Grazie ad un ulteriore trattamento dopo la depurazione classica – come quella svolta dall’impianto Aretusa – l’acqua potrà essere usata a fini industriali determinando una diminuzione degli emungimenti e un risparmio di acqua utile al consumo.
Un edificio completamente nuovo sarà adibito alla quadristica elettrica, che servirà entrambi gli impianti ed è già predisposto per prevedere un successivo passaggio a 60mila abitanti. Il nuovo impianto sarà anche dotato di un sistema di insufflazione d’aria, ottenendo la massima efficienza con compressori e posizionando sul fondo della vasche dischi o tappeti porosi da cui si creano microbollicine che determinano il processo depurativo.