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Lunedì 20 febbraio alle ore 17 presso l’Auditorium di Rosignano Solvay (Piazza del Mercato) si svolge l’assemblea pubblica per la presentazione del “Progetto di continuità e innovazione del Polo di Scapigliato” per trasformare una discarica in un progetto industriale impiantistico e in nuove opportunità per riqualificare il territorio.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Rosignano Marittimo con Rea Impianti e con la partecipazione dello studio di architettura Mario Cucinella Architects. Intervengono infatti il sindaco di Rosignano Alessandro Franchi, l’amministratore unico di RIT e Rea Impianti Alessandro Giari e l’architetto Cucinella, uno dei migliori progettisti italiani, che Rit coinvolge per garantire “la massima valorizzazione funzionale e il minimo impatto territoriale” al progetto. La sostenibilità ambientale è infatti uno dei pilastri del nuovo percorso intrapreso da Rit, in linea con la filosofia dello studio Cucinella che la affronta da due punti di vista “il primo di carattere tecnico e prestazionale, l’atro relativo ad un nuovo rapporto tra architettura e paesaggio che generi identità” (www.mcarchitects.it).
Il progetto che trasformerà la discarica di Scapigliato (Rosignano Marittimo) nella “fabbrica del futuro” è un piano di sviluppo articolato in tre macro progetti, che coprono i prossimi 5 anni e prevedono un complesso di investimenti e finanziamenti di circa 50 milioni di euro.
Scapigliato è la discarica più grande della Toscana, dove ogni anno vengono smaltite 460mila tonnellate di rifiuti (circa il 20% urbani e il resto speciali non pericolosi) a fronte di una produzione toscana di circa 12mln di tonnellate annue (2,25mln di rifiuti urbani e quasi 10mln di rifiuti speciali). L’alta percentuale di rifiuti speciali ha un ruolo determinante sotto il profilo ambientale e per accrescere la competitività. Per questo ormai da un anno si è scelto di trasformare progressivamente Scapigliato in un impianto di selezione, trasformazione, recupero e potenziale re-immissione sul mercato del rifiuto come nuovo prodotto, seguendo la filosofia dell’economia circolare. Questo è il cuore del progetto “La fabbrica del futuro”, che entro il 2021 renderà la discarica un grande impianto di trasformazione dei rifiuti in nuova materia ed energia, e si realizzerà mediante tre interventi: la costruzione del Biodigestore a aerobico per il trattamento della Forsu (Frazione organica dei rifiuti solidi urbani) per la produzione di biometano e compost, la produzione di compost di qualità dagli sfalci e potature raccolti sul territorio servito da Rea Spa e la nuova linea di selezione dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi di derivazione industriale per recupero e valorizzazione della materia.
Per favorire lo sviluppo di attività agronomiche nella valle del Fine è previsto un Incubatore rurale per la creazione di nuove imprese in grado di fruire delle opportunità create dall’impianto, quali la produzione di risorse energetiche (25.000.000 kw di energia elettrica), il calore, l'anidride carbonica, il cui insediamento sarà favorito dall'acquisto di terreni, di capannoni agricoli e delle case coloniche adiacenti l'impianto. Ci sarà anche un progetto di rete, sostenuto da un accordo tra istituzioni locali per progetti di valorizzazione dei prodotti agricoli (filiera del grano e della pasta, olio, ecc) nel sistema dell'offerta agrituristica di qualità. Infine, visto il carattere di esperienza pilota del progetto, sarà creato il Centro Toscano per l’economia circolare, un polo di innovazione basato su una piattaforma regionale per sviluppare ricerca, creare prototipi, prodotti e nuove imprese che sperimentino i processi di trasformazione dei rifiuti in energia valorizzando l'economia circolare (Accordo firmato il 7 ottobre 2016).