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Monte Carvoli

Necropoli pian dei lupi

Porto di vada


Fortezza d’altura di Monte Carvoli, tra le frazioni di Castelnuovo M.dia e Nibbiaia il panorama è dominato dall’altura del Poggio Monte Cavoli (352 m s.l.m.) che, insieme alle altre alture circostanti, funge da spartiacque tra i torrenti che ad ovest si gettano nel Tirreno e ad est confluiscono nel fiume Fine. A metà altezza una cinta muraria, in blocchi in opera poligonale, a secco, è databile al IV-II secolo a.C. ed interpretabile come fortezza d’altura, luogo cioè destinato al ricovero di persone ed animali in caso di attacco bellico. Sulla sommità è invece presente una fortificazione, presumibilmente un luogo di avvistamento presidiato, databile all’età medievale.

 

Necropoli Pian dei Lupi, tra le frazioni di Castelnuovo e Nibbiaia sulle pendici prime pendici collinari che si affacciano sulla costa. Il sito di Pian dei Lupi era già noto per il ritrovamento fortuito di una tomba maschile, il cui corredo, databile alla prima metà del III secolo a.C, è conservato al Museo Archeologico di Rosignano Marittimo. Dal 2001, in seguito ad alcuni rinvenimenti occasionali avvenuti nel corso di lavori agricoli, sono state programmate ricerche sistematiche che, in due campagne di scavo, hanno consentito il ritrovamento di oltre 70 tombe, databili tra la fine del IV e gli inizi del I secolo a.C. Si tratta di tombe a incinerazione del tipo a pozzetto, talvolta coperte da una lastra in pietra locale abbozzata o da una tegola, per la maggior parte individuali, disposte a poca distanza tra loro, raggruppate all’interno di più sistemi con andamento circolare, forse con l’intento di sottolineare l’appartenenza dei defunti a una sorta di “clan” gentilizio. Si ignora l’esatta ubicazione dell’abitato etrusco, ma che doveva trovarsi in prossimità della necropoli, in un luogo che godeva di una posizione strategica: da qui, era possibile avere un ampio controllo sul mare, dove si incrociavano le principali marinerie dell’epoca (cartaginese, etrusca, greca, siceliota e romana) e sugli assi viari costieri (la Via Aurelia, almeno nel tratto Roma-Pisa viene realizzata nel 241 a.C.).

 

San Gaetano, presso Vada. In località San Gaetano, scavi archeologici condotti dall’Università di Pisa, stanno dando alla luce un importante quartiere databile tra il I e il VII secolo d.C. Di sicura pertinenza del porto romano di Vada Volaterrana, del complesso sono stati ad oggi individuati due impianti termali, un magazzino per il carico e lo scarico delle merci, un mercato al dettaglio (macellum), un ampio edificio a destinazione artigianale e commerciale e la sede di una corporazione di lavoratori portuali (collegium). I risultati degli scavi mostrano, senza possibilità di dubbio, che il porto di Vada Volaterrana – presumibilmente già esistente in età arcaica – gestisce per tutta l’età ellenistica e fino alla tarda antichità una vivace attività commerciale, costituendo il principale tramite tra Volterra e il suo hinterland e le rotte commerciali mediterranee: lungo il fiume Cecina e l’asse viario che percorre la valle, i prodotti agricoli, minerari ed artigianali del ricco entroterra arrivano al porto diretti in ogni parte del Mediterraneo, e la medesima strada, in senso inverso, percorrono le merci che dalle stesse rotte arrivano in Italia.


Informazioni: Museo Archeologico Palazzo Bombardieri
Via del Castello, 24 Rosignano M.mo
tel. 0586-724288

 

 

 

 

 

Data di revisione/modifica: 09-10-2015
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