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Legge 7-4-2010 n. 51
Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza.
Pubblicata nella Gazz. Uff. 8 aprile 2010, n. 81.


Art. 1
1. Per il Presidente del Consiglio dei Ministri costituisce legittimo impedimento, ai sensi dell'articolo 420-ter del codice di procedura penale, a comparire nelle udienze dei procedimenti penali, quale imputato, il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti e in particolare dagli articoli 5, 6 e 12 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, dagli articoli 2, 3 e 4 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, e successive modificazioni, e dal regolamento interno del Consiglio dei Ministri, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 novembre 1993, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 15 novembre 1993, e successive modificazioni, delle relative attività preparatorie e consequenziali, nonché di ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di Governo.
2. Per i Ministri l'esercizio delle attività previste dalle leggi e dai regolamenti che ne disciplinano le attribuzioni, nonché di ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di Governo, costituisce legittimo impedimento, ai sensi dell'articolo 420-ter del codice di procedura penale, a comparire nelle udienze dei procedimenti penali quali imputati.
3. Il giudice, su richiesta di parte, quando ricorrono le ipotesi di cui ai commi precedenti rinvia il processo ad altra udienza. (4)
4. Ove la Presidenza del Consiglio dei Ministri attesti che l'impedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, il giudice rinvia il processo a udienza successiva al periodo indicato, che non può essere superiore a sei mesi. (3)
5. Il corso della prescrizione rimane sospeso per l'intera durata del rinvio, secondo quanto previsto dell'articolo 159, primo comma, numero 3), del codice penale, e si applica il terzo comma del medesimo articolo 159 del codice penale.
6. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado, alla data di entrata in vigore della presente legge (5) (6).
Note:
(3) La Corte costituzionale, con sentenza 13-25 gennaio 2011, n. 23 (Gazz. Uff. 26 gennaio 2011, n. 4 - Prima serie speciale), ha dichiarato, tra l’altro, l’illegittimità del presente comma.
(4) La Corte costituzionale, con sentenza 13-25 gennaio 2011, n. 23 (Gazz. Uff. 26 gennaio 2011, n. 4 - Prima serie speciale), ha dichiarato, tra l’altro, l’illegittimità del presente comma, nella parte in cui non prevede che il giudice valuti in concreto, a norma dell'art. 420-ter, comma 1, cod. proc. pen., l'impedimento addotto.
(5) La Corte costituzionale, con sentenza 12-26 gennaio 2011, n. 29 (Gazz. Uff. 28 gennaio 2011, n. 5, ediz. straord. – Prima serie speciale), ha dichiarato ammissibile la richiesta di referendum popolare per l'abrogazione della presente legge; richiesta dichiarata legittima dall'Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte di cassazione con ordinanza del 6 dicembre 2010. Il referendum popolare è stato indetto con D.P.R. 23 marzo 2011.
(6) La Corte costituzionale, con sentenza 13 - 25 gennaio 2011, n. 23 (Gazz. Uff. 26 gennaio 2011, n. 4, 1ª Serie speciale), ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale relative all'art. 1, commi 2, 5 e 6, e all'art. 2, sollevate in riferimento agli artt. 3 e 138 della Costituzione; ha dichiarato inoltre non fondate le questioni di legittimità costituzionale relative all'art. 1, comma 1, sollevate in riferimento agli artt. 3 e 138 della Costituzione, in quanto tale disposizione venga interpretata in conformità con l'art. 420-ter, comma 1, cod. proc. pen.
Art. 2
1. Le disposizioni di cui all'articolo 1 si applicano fino alla data di entrata in vigore della legge costituzionale recante la disciplina organica delle prerogative del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri, nonché della disciplina attuativa delle modalità di partecipazione degli stessi ai processi penali e, comunque, non oltre diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, salvi i casi previsti dall'articolo 96 della Costituzione, al fine di consentire al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge.
2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (7).
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato (8).
Note:
(7) La Corte costituzionale, con sentenza 12-26 gennaio 2011, n. 29 (Gazz. Uff. 28 gennaio 2011, n. 5, ediz. straord. – Prima serie speciale), ha dichiarato ammissibile la richiesta di referendum popolare per l'abrogazione della presente legge; richiesta dichiarata legittima dall'Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte di cassazione con ordinanza del 6 dicembre 2010. Il referendum popolare è stato indetto con D.P.R. 23 marzo 2011.
(8) La Corte costituzionale, con sentenza 13 - 25 gennaio 2011, n. 23 (Gazz. Uff. 26 gennaio 2011, n. 4, 1ª Serie speciale), ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale relative all'art. 1, commi 2, 5 e 6, e all'art. 2, sollevate in riferimento agli artt. 3 e 138 della Costituzione; ha dichiarato inoltre non fondate le questioni di legittimità costituzionale relative all'art. 1, comma 1, sollevate in riferimento agli artt. 3 e 138 della Costituzione, in quanto tale disposizione venga interpretata in conformità con l'art. 420-ter, comma 1, cod. proc. pen.

Data di revisione/modifica: 08-06-2011
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