“1978 – Come un romanzo”, il libro frutto del lavoro svolto nell’ambito della Scuola di scrittura “Direfarebaciareletteratestamento” promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rosignano, approda al Premio Narrativa Fiesole under 40, vinto quest’anno da Paolo Giordano con “La solitudine dei numeri primi”. Una bella soddisfazione sia per il Comune, che ha creduto ed investito nella Scuola di scrittura sia per i sedici giovani autori, che si celano sotto lo pseudonimo di Manuela Correos: Matteo Baggiani, Marco Cesario, Andrea Chesi, Valentina D’Amico, Antonio Di Lieto, Francesca Ferrari, Francesco Freddi, Roberta Giaconi, Klaus Lucas, Francesca Maccarone, Ernesto Macchioni, Serena Mancini, Marco Menini, Marina Sirka Mosur, Francesco Niccolini e Giampaolo Simi. Il volume verrà presentato nella giornata di domenica 23 novembre, a partire dalla ore 11.30 presso la Biblioteca Comunale di Fiesole, nell’ambito delle iniziative collaterali del Premio Fiesole che, va sottolineato, è diventato nel tempo uno dei più importanti premi della letteratura giovanile in Italia, proponendosi di promuovere nuovi scrittori, lanciandoli verso una definitiva consacrazione nel mondo della letteratura italiana. “1978 – Come un romanzo” è un romanzo sulla tragedia dei “desaparecidos” e dei “hijos” in Argentina scritto da una giornalista argentina, che l’ha vissuta sulla propria pelle. Senza retorica, attingendo a vari documenti, l’autrice ricostruisce la storia della sorella maggiore, Paula, scomparsa nel 1978 a Buenos Aires, proprio durante i Mondiali di calcio, e della famiglia di un militare, Alfredo Ignacio Mancìni, torturatore e carnefice di Stato. È un noir duramente ispirato alla realtà, da leggere tutto d’un fiato, destinato a lasciare un segno forte nel lettore. Il libro, scritto da Manuela Correos (alias i sedici giovani della Scuola di scrittura), è curato da Francesco Niccolini, Marina Sirka Mosur e Giampaolo Simi e pubblicato da Manni Editori. E a proposito della scuola di scrittura così scrive Vincenzo Brogi, Dirigente dell’Area Servizi alla Persona del Comune di Rosignano: “Nel 2004, presentando il secondo anno di “Dire fare baciare lettera testamento”, osservavo che era strano scrivere di una ‘cosa’ per la quale non si riesce a trovare un nome; questa iniziativa culturale non mi piaceva chiamarla scuola di scrittura, perché la immaginavo più un luogo di incontro – come poi è diventato – tra giovani e scrittori, giornalisti, traduttori, sceneggiatori, drammaturghi. (…) Il senso della comunità, dello studio collettivo, del confronto di esperienze, dello sforzo creativo della immaginazione, credo sia alla base del lavoro che in questi anni è stato fatto a Rosignano. Ed i primi risultati possiamo vederli nei racconti del volume di racconti ‘Ritratti – Castiglioncello e dintorni 1935 – 2019’ pubblicato nel luglio 2006 dalla casa editrice Titivillus e in ‘1978 – come un romanzo’ pubblicato a giugno di quest’anno da Manni editore. Risultati che mi portano a dire che forse questa “cosa” possiamo chiamarla scuola, perché della scuola ha i tratti positivi: maestri preparati e disposti al confronto, non dà voti, non ha esami, è aperta a tutti”.