I principi fondanti della Costituzione, il rapporto tra sicurezza e libertà, la legalità ed il lavoro precario. Questi i temi più importanti affrontati sabato 18 ottobre nel corso del doppio appuntamento “Conversazione sulla legalità”, promosso dal Comune di Rosignano Marittimo e dal Difensore Civico Avv. Bruno Neri. Un doppio incontro, con gli studenti al mattino e con la cittadinanza nel pomeriggio, che ha fornito importantissimi spunti di riflessione grazie agli interventi dei due ospiti, il Prof. Alfredo Galasso ed il Dr. Fausto Nisticò, che con semplicità e chiarezza hanno saputo affrontare questioni delicate e di grande attualità. “Questa – ha tenuto a precisare l’Assessore alla Partecipazione Michele Bianchi – è stata un’occasione importante per tutti noi per riflettere su quella cultura della legalità che deve permeare ogni nostra azione. Purtroppo, sempre più spesso, rischia di passare l’idea che la legge sia ‘flessibile’ e che, come una coperta, possa essere tirata da una parte o dall’altra. I nostri ospiti ci hanno fatto capire chiaramente che alla base di tutto devono stare i principi fondanti della Costituzione”. A fare gli onori di casa il Difensore Civico Avv. Bruno Neri che, dopo aver promosso incontri specifici sul ruolo della difesa civica, ha voluto fortemente allargare il raggio di azione, organizzando un appuntamento di carattere più generale, differenziato per gli studenti e per la cittadinanza. I ragazzi hanno apprezzato l’incontro ed hanno interagito con il Prof. Galasso che è riuscito a trovare le parole giuste per comunicare agli studenti l’importanza della nostra Costituzione. “I principi ed i valori della Costituzione – ha sottolineato – sono come la stella polare: irraggiungibile ma indispensabile per potersi orientare”. Numerosi i riferimenti alla Costituzione anche da parte del Dr. Nisticò che è intervenuto sul tema “Esistere e lavorare. Il diritto ad un lavoro non precario”, partendo proprio dall’articolo 1 “L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro”. Nisticò ha lanciato un allarme: “La moderna precarizzazione – ha detto – rischia di dare il via ad una mutazione antropologica del lavoratore, ad uno scenario lavorativo senza solidarietà ed eccessivamente competitivo, in cui l’individuo sarà completamente soggiogato al lavoro”.