Sculture storiche e gioielli inediti s’incontrano in cinquant’anni di lavoro, di ricerca e memoria dell’artista, orafo e scultore Mimmo di Cesare, che quest’anno compie settanta anni, nella mostra in programma al Centro per l’Arte Diego Martelli, a Castello Pasquini Castiglioncello, curata da Gillo Dorfles e da Chiara di Cesare, che s’inaugurerà sabato 19 aprile alle ore 18 nell’Auditorium di castello Pasquini di Castiglioncello (LI) alla presenza del Sindaco di Rosignano Marittimo Alessandro Nenci, dell’assessore alla cultura del Comune di Rosignano Marittimo Alessandro Franchi, del Vescovo di Livorno Monsignor Simone Giusti, del professor Gillo Dorfles e della dottoressa Chiara di Cesare.
L’esposizione, allestita in collaborazione con l’artista, e voluta e organizzata dal Comune di Rosignano Marittimo(LI), racconta in un primo percorso l’arte orafa di Mimmo di Cesare dal periodo palermitano della fine degli anni ’50, alle opere ultime e inedite.
Si sviluppa poi, nella scultura attraverso gli studi e i bozzetti delle grandi opere ambientali realizzate in Sicilia, in Toscana e in Lombardia. "Il Comune di Rosignano ha voluto promuovere questa esposizione non soltanto per celebrare i cinquant'anni di attività dell'artista, del concittadino e dell'amico Mimmo Di Cesare – ha dichiarato il Sindaco di Rosignano Marittimo Alessandro Nenci- ma anche per rendere omaggio ad un modo, davvero speciale, di praticare e vivere l'arte, al di là dei confini regionali e nazionali, al di là degli spazi e delle dimensioni. La mostra infatti ci propone un Mimmo Di Cesare maestro dell'arte orafa, scultore di grandi opere ed autore di opere sacre. Ma c'è di più. Di Cesare rappresenta per il nostro territorio un esempio brillante di artista impegnato nella promozione della cultura a tutti i livelli. Nei quasi 30 anni vissuti a Castiglioncello infatti ha contribuito concretamente alla crescita complessiva della nostra comunità". Alessandro Franchi, Assessore alla Cultura del Comune di Rosignano sostiene che "Con questa mostra abbiamo voluto rendere omaggio ad un grande artista del nostro territorio, andando a mettere in luce i diversi aspetti della sua pluriennale attività artistica, svolta principalmente in Toscana, nei nostri luoghi, in Lombardia e nella natia Sicilia. Non a caso, l'esposizione, voluta ed organizzata dal Comune di Rosignano, andrà a Palermo nel mese di ottobre e a Milano nel mese di dicembre".
“Mimmo di Cesare - si legge nell’introduzione di Gillo Dorfles – dai lontani tempi siciliani dell’adolescenza, a quelli giovanili di Calice e di Milano, a quelli attuali di Castiglioncello, ha esplorato tutte le coste della penisola: dalla natia Palermo, fino ai fatidici “settanta”odierni, sempre in contatto e in collaborazione con artisti e uomini di cultura come Scanavino, Fontana, Dova, Cascella, Fabbri e Staccioli, i ceramisti di Albissola o i Cobra, senza dimenticare gli amici siciliani di sempre: da Domitilla Alessi a Michele Canzoneri, da Ferdinando Scianna a Filippo Panseca e ai Sellerio- e poi prosegue ancora il professor Dorfles- Vorrei ricordare quelli che mi sembrano i veri fulcri simbolici della sua opera: il sole e la meridiana, l’isola e i tre metalli alchemici: lo zolfo, il sale, il carbone: gli elementi di una “Opus magna”, di quella “via aurea” per raggiungere la “pietra filosofale”…ecco dunque i simboli di una patria, di una stagione, di una costante ricerca, incarnarsi in alcune opere che sfidano le tendenze passeggere e il trascorrere delle mode e dei tempi.
Vittorio Fagone che firma una testimonianza critica nel catalogo sottolinea le due costanti di riferimento che possono rintracciarsi nel lavoro artistico di Mimmo di Cesare
“la prima è una memoria profonda, non patetica, né romanticamente effusa quanto piuttosto archetipale, primaria e per qualche verso geologica, della “grande isola” dove egli è nato e si è formato. La seconda è l’elaborazione moderna di quella raffinata sapienza tecnica dei materiali, a lui congeniale per sensibilità e tradizione familiare, che caratterizza in modo continuo e inconfondibile la cultura fattuale praticata dagli “artefici”siciliani, all’incrocio tra espressioni diverse dello spirito mediterraneo, in mille anni di storia…Il triangolo - prosegue Fagone - che dal tempo dei greci raffigura e simboleggia la Sicilia è elemento ricorrente e da parecchi anni concluso canone immaginativo del lavoro artistico di Mimmo di Cesare… L’evidenza della scultura di Mimmo è clamorosa e solare.”
Il terzo e ultimo itinerario della mostra di Castiglioncello, dal titolo “il sacro nell’arte contemporanea 1983 -2000” conclude il percorso espositivo. I disegni, gli studi i bozzetti, le immagini e gli appunti presentano i lavori realizzati dall’artista nelle varie chiese della diocesi di Livorno.
La mostra resterà aperta dal 19 aprile al 25 maggio 2008, con apertura al pubblico il sabato e la domenica, la mattina dalle 10,30 alle 12,30 e nel pomeriggio dalle 16,30 alle 19,30.
A ottobre la mostra si sposterà a Palermo, luogo di nascita dell’artista e a dicembre a Milano dove Mimmo di Cesare ha lavorato e vissuto negli anni ’70 e ‘80.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009