Questa mattina a Rosignano i rappresentanti della Società della Salute e delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un documento d’intesa riguardante il Progetto di assistenza continuativa alla persona non autosufficiente e l’utilizzazione del relativo fondo. Un documento molto importante - dato anche il rilievo che di anno in anno va assumendo la questione della non autosufficienza - attraverso il quale è stato ribadito l’impegno a sviluppare i necessari strumenti operativi per far fronte alla risposta assistenziale e a garantire il monitoraggio nell’evoluzione del progetto.
“Questo documento – ha spiegato il Presidente della Società della Salute e Sindaco di Rosignano Alessandro Nenci – è il frutto di un proficuo confronto avviato già da tempo con le organizzazioni sindacali sul fronte della non autosufficienza. Muovendoci all’interno del quadro di riferimento regionale, abbiamo lavorato per individuare le azioni prioritarie, gli strumenti più adeguati e quindi la corretta distribuzione delle risorse, tenendo conto di alcuni criteri che ruotano sostanzialmente attorno ad una questione fondamentale, ovvero andare verso il superamento dell’istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti e favorire invece, anche attraverso aiuti alle famiglie, l’assistenza domiciliare. Il tutto – ha concluso – per qualificare ulteriormente il sistema di protezione sociale e di cura per le persone non autosufficienti”.
Tre le priorità individuate: la certezza della risposta assistenziale e la riduzione delle attuali liste di attesa per i ricoveri definitivi ad un massimo di 15 utenti; lo sviluppo di forme innovative di ricoveri temporanei, di sollievo e per l’emergenza; la promozione di interventi aggiuntivi, anche attraverso l’assistenza indiretta. E proprio su quest’ultimo fronte - si precisa nel documento - uno strumento idoneo è rappresentato dalla “domiciliarità offerta con forme di sostegno familiare anche indiretto, attraverso contributi graduati, in relazione all’Isee, finalizzati a sostenere le famiglie e a favorire l’emersione del lavoro nero delle assistenti familiari mediante la regolarizzazione delle posizioni contributive (tale obiettivo si raggiungerà attraverso l’erogazione di contributi diversificati nella loro entità a seconda che a prestare assistenza sia direttamente un familiare o personale privato)”.
Nel documento si concorda infine di avviare nella Società della Salute un progetto pilota per la ridefinizione delle graduatorie in attesa di una nuova normativa regionale sull’applicazione dell’Isee e di procedere, nella prima fase di applicazione, all’assegnazione di un contributo alle famiglie di soggetti inseriti nella graduatoria vigente dei ricoveri definitivi finalizzato al mantenimento della persona non autosufficiente nel contesto familiare o in una struttura privata autorizzata già scelta attualmente come soluzione assistenziale.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
Questa mattina a Rosignano i rappresentanti della Società della Salute e delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un documento d’intesa riguardante il Progetto di assistenza continuativa alla persona non autosufficiente e l’utilizzazione del relativo fondo. Un documento molto importante - dato anche il rilievo che di anno in anno va assumendo la questione della non autosufficienza - attraverso il quale è stato ribadito l’impegno a sviluppare i necessari strumenti operativi per far fronte alla risposta assistenziale e a garantire il monitoraggio nell’evoluzione del progetto.
“Questo documento – ha spiegato il Presidente della Società della Salute e Sindaco di Rosignano Alessandro Nenci – è il frutto di un proficuo confronto avviato già da tempo con le organizzazioni sindacali sul fronte della non autosufficienza. Muovendoci all’interno del quadro di riferimento regionale, abbiamo lavorato per individuare le azioni prioritarie, gli strumenti più adeguati e quindi la corretta distribuzione delle risorse, tenendo conto di alcuni criteri che ruotano sostanzialmente attorno ad una questione fondamentale, ovvero andare verso il superamento dell’istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti e favorire invece, anche attraverso aiuti alle famiglie, l’assistenza domiciliare. Il tutto – ha concluso – per qualificare ulteriormente il sistema di protezione sociale e di cura per le persone non autosufficienti”.
Tre le priorità individuate: la certezza della risposta assistenziale e la riduzione delle attuali liste di attesa per i ricoveri definitivi ad un massimo di 15 utenti; lo sviluppo di forme innovative di ricoveri temporanei, di sollievo e per l’emergenza; la promozione di interventi aggiuntivi, anche attraverso l’assistenza indiretta. E proprio su quest’ultimo fronte - si precisa nel documento - uno strumento idoneo è rappresentato dalla “domiciliarità offerta con forme di sostegno familiare anche indiretto, attraverso contributi graduati, in relazione all’Isee, finalizzati a sostenere le famiglie e a favorire l’emersione del lavoro nero delle assistenti familiari mediante la regolarizzazione delle posizioni contributive (tale obiettivo si raggiungerà attraverso l’erogazione di contributi diversificati nella loro entità a seconda che a prestare assistenza sia direttamente un familiare o personale privato)”.
Nel documento si concorda infine di avviare nella Società della Salute un progetto pilota per la ridefinizione delle graduatorie in attesa di una nuova normativa regionale sull’applicazione dell’Isee e di procedere, nella prima fase di applicazione, all’assegnazione di un contributo alle famiglie di soggetti inseriti nella graduatoria vigente dei ricoveri definitivi finalizzato al mantenimento della persona non autosufficiente nel contesto familiare o in una struttura privata autorizzata già scelta attualmente come soluzione assistenziale.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009