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La Giunta della Società della Salute ha incontrato questa mattina i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) per una prima valutazione dei progetti e delle attività previste nel Piano Integrato di Salute. Particolare attenzione è stata rivolta all’esame della sperimentazione di “unità di cure primarie” attualmente in atto in quattro Comuni dell’area pisana, ovvero Casale Marittimo, Guardistallo, Montescudaio e Riparbella. Quello di questa mattina a Rosignano è stato il primo incontro tra la dirigenza della Società della Salute ed i sindacati successivo alla stipula del Protocollo d’Intesa firmato il 21 giugno per valutare l’attuazione dei progetti e delle attività previste nel Piano Integrato di Salute, approvato il 9 gennaio di quest’anno, all’interno del quale è indicata anche la sperimentazione, attualmente in corso in alcuni Comuni della Bassa Val di Cecina, per la creazione di unità di cure primarie. Si tratta di un progetto sperimentale molto importante, che consiste in pratica nell’attivare un insieme di servizi socio-sanitari integrati e gestiti dai medici di medicina generale, per garantire sul posto, senza che sia necessario recarsi in ospedale, alcuni esami specialistici (come ad esempio l’elettrocardiogramma e l’ecografia), l’assistenza alla persona con infermieri a domicilio ed i prelievi. In questo modo è possibile garantire una piena continuità assistenziale, accrescere il numero dei servizi sul territorio a disposizione della popolazione e quindi alleggerire la pressione sul presidio ospedaliero ed in particolare sul Pronto Soccorso. Una prima valutazione su questa sperimentazione è stata positiva, anche se per il momento interessa soltanto i circa 5.000 abitanti dei quattro Comuni collinari coinvolti. L’auspicio, da parte di tutti i presenti all’incontro, è che il progetto possa essere esteso all’intera area della Bassa Val di Cecina, una volta superato il divario attualmente presente tra Comuni in cui il percorso è già avanzato e Comuni in cui si registrano ancora delle difficoltà in questo senso. D’altra parte la sperimentazione è ambiziosa: garantire maggiori servizi e assistenza ai cittadini sui propri territori e, automaticamente, ridurre il ricorso ai servizi specialistici ospedalieri.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
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