Sabato 24 febbraio, alle 17, nell’auditorium del Castello Pasquini di Castiglioncello verrà ufficializzata la vittoria di Armando Massarenti, che con il suo volume “Il lancio del nano” (Guanda) si è aggiudicato l’undicesima edizione del prestigioso Premio Filosofico Castiglioncello, promosso dal Comune di Rosignano Marittimo, in collaborazione con la Regione Toscana, la Provincia di Livorno e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. A Francesco Berto con il volume “Teorie dell’assurdo” (Carocci) andrà invece il Premio Antonella Musu.
Ad annunciare i vincitori, nel corso di una conferenza stampa, è stato l’Assessore alla Cultura, al Turismo e allo Sport Alessandro Franchi, accompagnato dalla Responsabile del Servizio Cultura Valeria Tesi e da Silvia Guerrini della Segreteria della manifestazione. “Il Premio Filosofico – ha tenuto a precisare Franchi – è cresciuto nel corso degli anni, configurandosi oggi come uno dei maggiori appuntamenti a livello nazionale in campo culturale e strettamente filosofico. Siamo passati dai 33 volumi della prima edizione, nell’ormai lontano 1997, ai 91 libri presentati quest’anno. Tra i partecipanti alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama italiano, supportati da una vastissima gamma di case editrici, dalle più grandi alle più specializzate nel settore. Non possiamo che essere soddisfatti per la risposta che abbiamo avuto ed attendiamo con interesse l’appuntamento del 24 febbraio per ascoltare le conferenze dei vincitori, Armando Massarenti e Francesco Berto”.
Il valore del Premio Castiglioncello passa anche attraverso gli illustri componenti della sua giuria – Paolo Rossi, Adriano Fabris, Alfonso Iacono, Giovanni Manetti, Enrico Moriconi ed Ilaria Possenti – ed è dimostrato dal “curriculum dei vincitori” nel corso degli anni: per citarne solo alcuni, Remo Bodei, Salvatore Veca, ed in tempi più recenti Gianni Vattimo, Piergiorgio Odifreddi, Sergio Givone, Salvatore Natoli, Maurizio Ferraris.
“Dei 91 volumi pervenuti – hanno spiegato Silvia Guerrini e Valeria Tesi – 63 hanno partecipato al Premio Filosofico vero e proprio, 22 alla sezione giovanile del concorso intitolata ad Antonella Musu e 6 sono stati esclusi. Un attento lavoro di lettura e di discussione ha portato la giuria ad individuare, all’unanimità, come vincitori Armando Massarenti e Francesco Berto.
“IL LANCIO DEL NANO” (GUANDA) DI ARMANDO MASSARENTI. Riprendiamo dalla motivazione del Premio il giudizio della giuria. Armando Massarenti, (nato nel 1961, laureato in Filosofia presso l'Università degli Studi di Milano) è responsabile delle pagine «Scienza e filosofia» del supplemento culturale de «Il Sole-24 Ore», dove si occupa, dal 1986, di storia e filosofia della scienza, filosofia morale e politica, etica applicata; cura la sezione “Etica” della rivista di cultura medica "Kéiron"; è professore a contratto presso la Scuola superiore di giornalismo (Università di Bologna) dove tiene un corso su "Scienza e cultura"; dall’anno accademico 2001-2002 insegna Percezione pubblica e comunicazione presso l‘Università di Milano (corso di laurea in Biotecnologie) ed ha alle spalle un ricchissimo curriculum di pubblicazioni e convegni. “Il libro di Massarenti intitolato Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima – si legge nella motivazione - parte da un’ipotesi: che non a tutte, ma almeno ad alcune delle grandi e decisive e impegnative domande della filosofia si possa rispondere in breve. Parte anche da una convinzione: che valga la pena di tentare di farlo. Nessuno dei capitoletti che compongono le 200 pagine di questo libro è più lungo di una facciata e mezzo. In ciascuno dei capitoli si affrontano temi fra i più dibattuti: la libertà, la morale, la verità, lo scetticismo, il senso della vita, l’autoinganno, la cosiddetta indiscutibilità del gusto, il relativismo, il rapporto tra ateismo e morale, i cosiddetti “diritti umani”. Ma si parte spesso da problemi quotidiani o di senso comune. Infatti non è vero – come in genere si pensa - che l’importanza delle cose che possiamo scoprire sia legata alla maggiore o minore importanza delle cose sulle quali decidiamo di riflettere. Noi filosofi (ripetendo Aristotele) lo ripetiamo tutti i giorni: la meraviglia è la madre della filosofia. Meravigliarsi vuol dire che le cose ovvie in mezzo alle quali viviamo tutti i giorni, ci sembrano all’improvviso strane e inconsuete. Credevamo di sapere e ci accorgiamo che non sappiamo quasi nulla. Riflettere sulla gettata di un dado o sul movimento di due palle di biliardo ha avuto conseguenze davvero importanti sui modi di pensare l’universo. Spesso si parte dal mondo quotidiano, altre volte dai cosiddetti “grandi problemi”, ma il risultato non cambia: mostrare la complessità delle questioni, la possibilità di soluzioni e posizioni diverse, la varietà degli atteggiamenti possibili, il carattere sempre parziale delle nostre scelte. Il libro è scritto in modo chiaro e brillante. Ci mostra le molte cose ambigue e incerte che stanno dentro il nostro linguaggio e la nostra comune e quotidiana e condivisa visione del mondo. Ci aiuta a capire che l’espressione “senza se e senza ma” è applicabile al mondo degli istinti, mai a quello della ragione. Il libro ha anche il merito di essere un indiretto elogio della sobrietà intellettuale ed ha uno scopo preciso e dichiarato: come vuole il bando del nostro concorso, è scritto per avvicinare la filosofia al pubblico e il pubblico alla filosofia”.
“TEORIE DELL’ASSURDO” (CAROCCI) DI FRANCESCO BERTO. Francesco Berto, vincitore della sezione del Premio intitolata ad Antonella Musu ha conseguito un dottorato in filosofia presso l'università di Venezia, un post-dottorato biennale in filosofia teoretica presso l'università di Padova; una scholarship presso la University of Notre Dame (Indiana, USA). Ha svolto attività didattica presso le università di Padova, Venezia Ca' Foscari, Milano San Raffaele, e presso la Scuola Interateneo di Specializzazione del Veneto. “Il libro, con la prefazione di Graham Priest, affronta in maniera chiara e rigorosa il tema della contraddizione; un tema di cui i filosofi si sono spesso occupati e si occupano, quasi per professione potremmo dire, ma che certamente riguarda tutti noi che ci troviamo quotidianamente e nelle situazioni più diverse alle prese con informazioni o credenze spesso in contrasto fra loro, quando cerchiamo di mettere insieme tra loro le notizie del telegiornale o quando ci troviamo, ad esempio, a raccogliere e selezionare una serie di dati nell'elaborazione di un database. La sua caratteristica è che non si limita a una chiara esposizione di quello che è un vasto e variegato campo di ricerca tutt'ora in svolgimento, ma ne ricerca e formula motivazioni, attingendo in modo molto interessante da vari campi: la filosofia, la psicologia, la matematica, l'informatica, l'argomentazione”.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009