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Nella scorsa settimana l’Amministrazione Comunale ha terminato la raccolta dei pareri inviati dai Consigli di Frazione e dalle Associazioni operanti sul territorio in merito alla bozza di Regolamento Urbanistico. La Giunta ha quindi svolto una serie di analisi su queste prime osservazioni. Sono emersi alcuni aggiustamenti condivisibili sulle norme relative alle dimensioni minime degli alloggi, sulle norme in area agricola, nonché una serie di errori materiali presenti sulle carte e nelle norme dei singoli interventi. Data l’importanza dell’argomento e in attesa che questi temi vengano illustrati nei prossimi giorni ai Consiglieri Comunali in vista dell’adozione del Piano, il Sindaco Alessandro Nenci e l’Assessore all’Urbanistica Raffaele Boccaccini hanno ritenuto opportuno riflettere e precisare alcuni aspetti del Regolamento, in particolare per quanto riguarda le politiche per l’edilizia sociale e, più in generale, il futuro del settore edilizio sul territorio. “Date anche le preoccupazioni registrate negli ultimi tempi dentro e fuori dall’ambito edilizio in relazione al contenimento dell’attività urbanistica sul territorio, gli Amministratori rosignanesi hanno ribadito che, effettivamente, nel Regolamento Urbanistico c’è una forte limitazione delle nuove costruzioni nelle zone a mare e ci sono pochissime nuove “lottizzazioni”, quasi tutte in collina. Probabilmente tra l’altro, visti gli indirizzi del prossimo Piano d’Indirizzo Territoriale regionale, nessun Regolamento Urbanistico in Toscana, nel prossimo futuro, ammetterà grandi espansioni, nel rispetto del principio della sostenibilità ambientale. Tuttavia questa scelta per Rosignano deve tenere di conto di alcuni fattori importanti. Il primo riguarda la durata del Regolamento: entro 5 anni le previsioni del nuovo strumento urbanistico dovranno essere operative, dopodiché il piano perderà efficacia e si procederà ad una nuova stesura. Le previsioni edilizie inserite nel Regolamento sono dunque limitate, ma tutte probabilmente esecutive nel giro di pochi anni (certamente, in particolare, si attueranno i comparti artigianali e residenziali). In secondo luogo bisogna ricordare il cosiddetto “fatto salvo”, cioè quegli interventi già previsti del Piano Regolatore Generale vigente e che il Piano Strutturale ha trasportato d’ufficio nel nuovo Regolamento. Si tratta di aree strategiche, come l’H5, i “Gambini” (una lottizzazione che si colloca nell’area del Conad a Rosignano Solvay), altre zone turistico ricettive, che da sole comportano oltre 600 nuovi alloggi sul territorio, anche questi di sicura realizzazione. Il terzo elemento riguarda gli interventi sull’esistente: si è deciso infatti di frenare drasticamente i frazionamenti, specie nelle zone a mare, per evitare un incremento di carico abitativo, già insostenibile in alcune zone del territorio (come Vada, Caletta, Portovecchio). Nel contempo verranno introdotte norme che facilitano le ristrutturazioni per esigenze familiari (piccoli ampliamenti, frazionamenti fino a 4 alloggi) su tutto il territorio, anche in area agricola, riducendo tra l’altro il numero degli edifici totalmente vincolati dalle norme comunali e quindi non ristrutturabili. Inoltre il nuovo Regolamento vede molti interventi di riqualificazione urbanistica (in sigla “IRU”), che sono proprio interventi significativi di ristrutturazione di zone edificate. Occorre infine ricordare l’intero spirito del Regolamento. Questo piano è fatto per durare solo un periodo limitato di tempo e si basa su uno stretto rapporto tra pubblico e privato, in cui quest’ultimo promuove gli investimenti e l’Amministrazione detta le regole per renderli sostenibili. Chiunque intenda proporre variazioni al Regolamento nel corso dei suoi 5 anni di durata lo potrà fare con un sistema semplice di iniziativa privata. Questo è dunque un piano dinamico, che non chiude la porta ai nuovi investimenti, ma che richiede a tutti la massima attenzione alla sostenibilità dello sviluppo. Vediamo invece le questioni che riguardano l’edilizia sociale. C’è preoccupazione, specie nelle frazioni collinari, in relazione al meccanismo previsto per la realizzazione degli alloggi su aree da cedere all’Amministrazione. Tale meccanismo prevede che, nelle nuove lottizzazioni, una parte del terreno venga ceduto al Comune. In pratica chi realizzerà la lottizzazione dovrà preparare un unico progetto che prevede la realizzazione di alloggi privati e alloggi sociali; poi, prima di iniziare i lavori, dovrà cedere al Comune la parte di terreno su cui l’Amministrazione realizzerà gli interventi di edilizia sociale. Non si tratterà, per le frazioni collinari, di case popolari in senso stretto, quanto invece di alloggi ad affitto concordato (intorno ai 300 euro al mese) per giovani coppie monoreddito e anziani, oltre che alloggi da vendere a prezzo convenzionato a famiglie con redditi medio-bassi. Questo sistema non chiede al privato alcun impegno economico diretto nella realizzazione dell’edilizia sociale, salvo la cessione di una parte del terreno, da effettuarsi solo prima di iniziare effettivamente i lavori. Con questo sistema, grazie anche ad un accordo preliminare con CASALP, potranno essere realizzati circa 100 nuovi alloggi sociali, rispondendo così al forte disagio abitativo del nostro Comune. Sembra difficile affrontare il problema dell’edilizia sociale in modo diverso: anche per attingere ai finanziamenti regionali per questi interventi è indispensabile avere terreni di proprietà pubblica sui quali intervenire. In definitiva la riduzione delle nuove abitazioni, specie nelle zone costiere, il controllo del carico abitativo e la politica dell’edilizia sociale sono assi caratterizzanti non solo del nuovo Regolamento, ma in generale della politica urbanistica del Comune e le soluzioni proposte derivano da una analisi realistica dei problemi svolta di concerto con le Istituzioni, in linea con gli indirizzi regionali e con le esigenze espresse dal territorio. Questa Amministrazione è comunque aperta a tutti i contributi critici che possano sia rendere più efficaci i propri indirizzi che salvaguardare gli interessi legittimi delle categorie economiche, contributi che potranno essere puntualmente esposti anche in sede di osservazione al Regolamento Urbanistico adottato”.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
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