“Volontariato, percorsi di libertà”. Questo il tema che la Regione ha scelto nell’anno in corso per celebrare la “Festa della Toscana”. Un appuntamento importante che a Rosignano va a legarsi strettamente anche alle celebrazioni per il sessantesimo anniversario del Consiglio Comunale. Nel pomeriggio del 30 novembre infatti al Castello Pasquini si terrà una vera e propria festa con i volontari del territorio e con tutti i Consiglieri Comunali degli ultimi sei decenni.
“Il tema scelto per il 2006 – hanno spiegato il Sindaco Alessandro Nenci e la Presidente del Consiglio Elena Ciaffone - vuole proprio puntare l’attenzione sul valore dell’esperienza e di tutte le persone che nella nostra Regione offrono il loro tempo per gli altri. In questo contesto il nostro territorio comunale non fa eccezione. Nel nostro Comune, infatti, ci sono tantissime associazioni di volontariato, la cui attività spazia dal sociale, allo sport, alla cultura, solo per citarne alcune. Nelle iniziative che abbiamo organizzato per questa occasione quindi avranno un ruolo particolare le persone che svolgono attività di volontariato a vario titolo. A partire da quello politico-istituzionale, visto che il 17 novembre di quest’anno ricorreva il 60° anniversario della prima convocazione del Consiglio Comunale dopo la Liberazione. Per il pomeriggio del 30 novembre è prevista un’iniziativa pubblica presso il Castello Pasquini nella quale festeggeremo tutti i Consiglieri Comunali di questi 60 anni e tutti i volontari che vorranno essere presenti. Sarà un momento di festa, con testimonianze, musica e ricordi. È un modo per ringraziare tutti coloro che, a vario titolo, dedicano un po’ del loro tempo agli altri”.
La giornata del 30 si aprirà con uno spazio dedicato ai più giovani: alle ore 10 infatti presso il sottopasso di via del Popolo, dove verranno posizionati i “pannelli della pace”, realizzati dai ragazzi della scuola media Fattori. La festa vera e propria, dal titolo “Sessantesimo Anniversario dell’insediamento del Consiglio Comunale dopo la Liberazione. La storia della democrazia a Rosignano”, avrà luogo invece a partire dalle ore 18.00 presso la tensostruttura del castello Pasquini. Vi parteciperanno Alessio Pizzech (voce recitante), Alessio Cercignani al violino e Francesco Menici al pianoforte, oltre ovviamente ai volontari delle associazioni di Rosignano e ai Consiglieri Comunali di ieri e di oggi. Laddove possibile Consiglieri ed ex Consiglieri hanno ricevuto un invito ad essere presenti: nei casi in cui non sia stato possibile raggiungerli sono comunque tutti invitati a partecipare alla grande festa, che si concluderà con uno spuntino tipico toscano. La cittadinanza è invitata a partecipare.
Le celebrazioni non finiranno con la giornata del 30, ma proseguiranno poi domenica 10 dicembre con iniziative specifiche di approfondimento e solidarietà per i bambini e le bambine.
PERCHE’ UNA “FESTA DELLA TOSCANA”?
La Regione Toscana ha istituito la Festa della Toscana con la legge regionale 21 giugno 2001, n. 26 per ricordare l'abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre del 1786 (per la prima volta al mondo) ad opera del Granduca di Toscana. Il testo della Legge del Granduca Leopoldo è straordinariamente interessante e moderno. Riporto qui di seguito l’articolo 51 che spiega le motivazioni per le quali il Granduca ha deciso, all’interno della Legge di Riforma Criminale: “Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità nella passata Legislazione era decretata la pena di Morte per Delitti anco non gravi, ed avendo considerato che l’oggetto della Pena deve essere la soddisfazione al privato, ed al pubblico danno, la correzione del Reo figlio anche esso della Società e dello Stato, della di cui emenda non può mai disperarsi, la sicurezza nei Rei dei più gravi ed atroci Delitti che non restino in libertà di commetterne altri, e finalmente il Pubblico esempio, che il Governo nella punizione dei Delitti, e nel servire agli oggetti, ai quali questa unicamente è diretta, è tenuto sempre a valersi dei mezzi più efficaci col minor male possibile al Reo; che tale efficacia, e moderazione insieme si ottiene più che con la Pena di Morte, con la Pena dei Lavori Pubblici, i quali servono di un esempio continuato, e non di un momentaneo terrore, che spesso degenera in compassione, e tolgono la possibilità di commettere nuovi Delitti, e non la possibile speranza di veder tornare alla Società un Cittadino utile, e corretto; avendo altresì considerato, che una ben diversa Legislazione potesse più convenire alla maggior dolcezza, e docilità di costumi del presente secolo, e specialmente nel popolo Toscano, Siamo venuti nella determinazione di abolire come Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo, sia presente, sia contumace, ed ancorché confesso, e convinto di qualsivoglia Delitto dichiarato Capitale dalle Leggi fin qui promulgate, le quali tutte Vogliamo in questa parte cessate, ed abolite.”
Data di revisione/modifica: 16-01-2009