Alla vigilia delle celebrazioni del trentesimo anniversario della proclamazione della RASD- repubblica araba Saharawi democratica, un nuovo disastro si è abbattuto sulle popolazioni dei campi: un’ alluvione durata quattro giorni ha devastato gran parte dei villaggi e spazzato via anche quei beni di prima necessità che rappresentano gli unici averi per un popolo in perenne transizione. Sono più di 158.000 i profughi del Saharawi- paese gemellato con Rosignano, che vivono da trenta anni nell’inospitale deserto dell’Hammada, alla frontiera con Mauritania e Marocco. Il nubifragio degli ultimi giorni ha causato danni enormi abbattendo le case costruite in terra cruda, unica risorsa del deserto arido e lasciando l’80% della popolazione senza tetto, neppure quello di tela delle innumerevoli tende da campo. Il panorama dei quattro campi colpiti è surreale: pozze d’acqua enormi che rappresentano a questo punto il rischio maggiore,quello delle epidemie, vista l’acqua contaminata da tutto ciò che nel suo passaggio ha portato con sé. Oggi si contano 12000 famiglie senza tetto e il 50% delle strutture distrutto, ed è reale un rischio imminente di epidemie. Per dimostrare la solidità del patto stretto con il popolo Saharawi, il Consiglio Comunale ha approvato, durante il Consiglio di giovedì 23 febbraio, una mozione che prevede la devoluzione del gettone di presenza dei consiglieri per sostenere la causa e l’impegno del Sindaco e della Giunta a individuare fin da subito un contributo finalizzato a questa emergenza. Tutti i cittadini sono invitati a sostenere la raccolta fondi contattando il Comitato di Gemellaggio di Rosignano, promotore dell’iniziativa.