Il Forum di Agenda 21 della Bassa Val di Cecina, negli ultimi giorni del 2005, ha elaborato una serie di articolate osservazioni in merito al “Programma Strategico per lo sviluppo sostenibile della Provincia di Livorno”, che sono state già inviate alla Provincia stessa. Il documento si compone di due parte: una lunga introduzione a carattere più generale e una seconda parte contente proposte più specifiche.
Le osservazioni partono con una nota critica: “il Programma – si legge nel documento - non tiene in considerazione i dati relativi allo Stato dell’Ambiente locale, oggetto di una specifica ricerca da parte della stessa Provincia, e nemmeno è dotato di indicatori o parametri di tipo ambientale per la valutazione ed il monitoraggio nel tempo dei suoi effetti. Al contrario – si puntualizza più avanti - lo Stato dell’Ambiente è parte integrante di qualsiasi processo di sviluppo e deve essere progressivamente arricchito di indagini ulteriori quali, ad esempio, indagini di tipo epidemiologico ed eziologico che, nel caso della Provincia di Livorno, non sono rimandabili”.
Le osservazioni poi si concentrano su alcuni aspetti particolari:
VIABILITA’. “Per quanto concerne la viabilità si evidenzia che le merci dovrebbero essere prevalentemente indirizzate sul sistema marittimo e ferroviario, puntando, per quanto concerne quest’ultimo, sul potenziamento delle linee ferroviarie esistenti e di quelle improvvidamente marginalizzate che, invece, potrebbero risultare di vero interesse per tutte le attività produttive e commerciali dell’intera fascia costiera, ivi compreso il polo di discarica di Scapigliato”.
TRASPORTI. “Non è solo un problema per le merci ma anche un grosso problema per i passeggeri. Sia quello privato che quello pubblico (spesso carente rispetto alle esigenze quali-quantitative) presenta punte di assoluta insostenibilità per i flussi pendolari dei lavoratori e degli studenti tra la costa e l’entroterra, tra Livorno ed il resto delle città toscane, Pisa, Lucca, Firenze, Siena, città che invece si vuole mettere in rete perché centri universitari e di Know how”.
TURISMO LOCALE. “Il turismo locale, ormai caratterizzato da una forte pendolarità che sarebbe utile e sostenibile indirizzare su di un sistema ferroviario di tipo metropolitano, per quanto concerne i collegamenti diretti tra le aree metropolitane e la costa, supportato da snelli servizi pubblici su gomme per la connessione della costa con l’entroterra e da una viabilità ciclabile territoriale ben più adeguata e sicura. Le stesse stazioni ferroviarie dismesse potrebbero venire ripristinate per servizi di tipo diurno, noleggio biciclette ed altri servizi di supporto. Quello che invece oggi si ha è la sovrapposizione di treni, pulman e vetture private, in un sistema altamente costoso e poco efficiente”.
DISOCCUPAZIONE FEMMINILE. “Il Piano dovrebbe prevedere specifiche azioni per la riduzione della disoccupazione femminile visto che la Provincia di Livorno è la sola Provincia toscana in cui negli ultimi anni non si è ridotto il tasso di disoccupazione per le donne; è necessario adottare la valutazione di impatto di genere come strumento di valutazione generale e trasversale per i programmi ed i progetti”.
“Riteniamo – si legge a conclusione delle pagine introduttive - che si debba aprire una riflessione collettiva anche sulla stessa definizione di sviluppo sostenibile, che secondo noi e secondo il Trattato di Agenda 21, deve prevedere la riduzione dei consumi di materie, la riduzione della produzione di rifiuti, la difesa della risorsa acqua, la protezione dell’ambiente marino e terrestre”. E poi ancora: “sinteticamente, alla venerazione del totem PIL dobbiamo sostituire il principio “consumare meno, consumare tutti, consumare meglio”, che porterà con sé una conseguente ristrutturazione del lavoro (non parliamo volutamente di “mercato del lavoro”, perché il lavoro è un diritto, e non una merce), secondo il principio, altrettanto solidale “lavorare meno, lavorare tutti, vivere meglio”.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009