Come ogni anno l’Amministrazione Comunale di Rosignano ha organizzato per domenica 29 gennaio, in occasione dell’anniversario del martirio del giovane antifascista Oberdan Chiesa, una celebrazione commemorativa.
Inoltre, dal momento che nel giorno 27 del mese di gennaio viene celebrata in tutto lo Stato anche la giornata della Memoria- l’anniversario dell’apertura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, l’Amministrazione Comunale ha pensato di unire le due ricorrenze, così, rendendo omaggio alla figura del giovane antifascista livornese, domenica si ricorderanno la tragedia del popolo ebraico, le persecuzioni, i deportati nei campi nazisti e quanti, in ogni modo, si sono opposti a quel progetto di sterminio anche a rischio della propria vita.
Le celebrazioni commemorative, prenderanno il via alle ore 10:30 con ritrovo al cippo eretto alla memoria di Oberdan Chiesa in località Lillatro; seguiranno la deposizione di una corona, il saluto del Sindaco Alessandro Nenci e l’intervento di Giacomo Luppichini, Presidente della locale Sezione ANPI.
Nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione dell’evento, nella mattina di venerdì 27 sarà inoltre proiettato al Teatro Solvay, per le scuole superiori di Rosignano,“La Rosa Bianca” vincitore dell’Orso d’argento al festival di Berlino.
Il film narra gli ultimi sei giorni di vita Sophie Scholl prima della decapitazione ad opera dei nazisti. Sophie fu l’unica donna che prese parte alla “Rosa Bianca”, quel movimento di resistenza al terzo Reichc nato dalla volontà di studenti Universitari di Monaco che decisero di ribellarsi al nazismo e alla sua disumana macchina da guerra. Riproponiamo brevemente quella che fu la vita di Oberdan Chiesa. Nato a Livorno nel 1911 da una famiglia di umili origini e di ideali risorgimentali e repubblicani, già ventiduenne abbandonò l’Italia alla volta dell’Algeria, della Francia, della Corsica e della Spagna, dove partecipò come volontario con altri 26 livornesi alla lotta antifranchista. Da qui la sua inclusione nell’elenco degli antifascisti pericolosi e parallelamente la scelta di diventare un militante comunista. Dopo aver trascorso due anni nei campi di concentramento francesi fu consegnato, nel 1941, al governo antifascista che lo condannò al confino di polizia a Ventotene, per cinque anni. Liberato nell’agosto del ’43 raggiunse Livorno con l’intenzione di unirsi alla lotta partigiana. L’intensificarsi delle attività di lotta e l’inevitabile caccia agli antifascisti che ne seguì portò il 22 dicembre 1943 al suo arresto. Poco più di un mese dopo, il 27 gennaio 1944 due carabinieri furono feriti a Rosignano Solvay da due militanti partigiani. Non potendo scoprire chi fossero i due, i gerarchi fascisti, prefetto in testa, con il pieno consenso dello stesso Ministro dell’Interno, il toscano Buffarino Guidi, decisero di procedere alla fucilazione di ostaggi celebri, sulla cui testa non pendeva alcuna accusa specifica, per spaventare e porre un freno all’attività dei partigiani. La triste scelta cadde su Oberdan Chiesa che all’alba del 29 gennaio fu trasferito a Rosignano, in località Lillatro, e barbaramente assassinato da un plotone di esecuzione. Il 17 luglio 1947 la Corte di Assise Speciale di Livorno emise la sentenza contro chi aveva perpetrato uno dei più truci delitti commessi nella provincia di Livorno giustiziando un innocente la cui unica colpa era stata quella di aver avuto idee ed ideali per i quali aveva subito persecuzioni , disoccupazione, miseria, carcere e confino.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009