Una comunicazione a dir poco allarmante quella che la Giunta della Società della Salute ha ricevuto nei giorni scorsi da parte della Regione Toscana: si tratta di una nota con la quale la Regione stessa informa che il Governo ridurrà del 50 per cento i trasferimenti dallo Stato da impiegare quale contributo per la Legge 328/2000 in materia di sociale. Un taglio drammatico, dato che in questo capitolo ritroviamo voci di grandissima importanza quali ad esempio l’assistenza domiciliare ai bisognosi e agli anziani, i centri diurni, le Rsa, il sostegno ai minori e a coloro che hanno problemi di salute mentale, solo per citarne alcune. Talmente drammatico che la Regione Toscana ha deciso di rimediare, per quanto possibile e con grande sacrificio, andando ad attingere ai fondi di riserva per recuperare almeno un 25 per cento del 50 tagliato dal Governo centrale.
A conti fatti ci sarà comunque un 25 per cento in meno rispetto a quanto preventivato, che sta mettendo la Società della Salute in grossa difficoltà. Si tratta infatti di un taglio comunicato a Bilancio 2005 inoltrato, a tre mesi dalla fine dell’anno, e che quindi non sarà possibile ripiananare. Tenendo inoltre in considerazione che il Bilancio preventivo 2006 sarà costruito partendo dal consuntivo 2005, l’ammanco totale che i Comuni si troveranno di fronte sarà pari ad 1 milione e 400mila Euro. Senza tagliare i servizi esistenti, sarebbe necessario programmare un aumento di 20 Euro sulla quota pro capite da destinare al sociale, che, va ricordato, dal 2000 ad oggi è cresciuta di anno in anno, anche a causa del crescente numero di anziani e nuovi poveri, fino a toccare i 30, 76 Euro nel 2005.
A questo proposito la Giunta della Società della Salute esprime fortissima preoccupazione, anche a seguito dei tentativi di dialogo, per ora andati a vuoto, tra le Regioni ed il Governo. Per questo nei prossimi giorni verrà richiesto un incontro all’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Gianni Salvadori e fin da subito sarà preso contatto con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) nazionale e regionale, poiché il problema dei tagli interessa indifferentemente gli Enti Locali di tutto il Paese. Ed insieme alla preoccupazione, senza alcun spirito polemico o strumentale, la Società della Salute esprime anche profonda amarezza per la situazione complessiva della problematica socio-sanitaria: a fronte di una crescita annuale del 10 per cento della spesa sul sociale (che, va sottolineato, non implica sprechi o sovrastrutture di alcun genere) si ha un taglio indiscriminato del 25 per cento che rischia di vanificare, o comunque di penalizzare molto, il lavoro attento e scrupoloso che la Giunta sta portando avanti da mesi per la messa a punto del Piano Integrato di Salute che vorrebbe – a questo punto il condizionale è d’obbligo – migliorare sotto ogni aspetto la qualità della vita delle popolazioni della Bassa Val di Cecina.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009