Si è ripetuto anche quest’anno l’ormai tradizionale appuntamento con la “cena degli antichi” all’interno della “domus romana” del Museo Archeologico di Rosignano Marittimo. Una vera e propria cena storica, ispirata alle ricette riportate da vari autori latini, tra cui il celebre "gastronomo" romano Apicio. Il pasto è stato offerto dal Museo Archeologico del Comune di Rosignano al gruppo di archeologi che da anni ormai segue gli scavi di San Gaetano, sotto la direzione della Professoressa Marinella Pasquinucci dell'Università di Pisa. Si è trattato di un menu completo che ha spaziato da quello che oggi definiremmo "antipasto" fino al dolce. Una rivisitazione attenta delle antiche ricette romane ha consentito di mettere a punto i piatti più "giusti" per la squadra degli archeologi. Dopo l’aperitivo con “vino mielato”, la cena ha avuto inizio con i “gustum”, ovvero un assaggio di antipasti composto da “ova elixa” e “moretum” (uova sode e formaggio alle erbe), “liba” (focaccine alla ricotta), “epityrum” (patè di olive) e "sala cattabia", (un pasticcio fatto con fegatini). Poi si è passati alle “mensae primae”: ossia “tisana farrica” (zuppa di farro), “ius in cordula assa” (trancio di tonno), “pollum particum” (pollo in salsa partica) e “patina de betis et carotis” (sformato di bietole e carote); e per concludere le “mensae secundae”, ossia “patina de ficis” (torta rustica di pane e fichi), “crustum cum caseo melle” (cassata di Oplontis) e poma (frutta fresca). Sapori diversi, ma comunque molto gustosi, a riprova del fatto che gli antichi possono avere ancora molte cose da insegnare, anche in fatto di gastronomia.