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Si è riunito nei giorni scorsi il Comitato per i festeggiamenti del sessantesimo anniversario della Liberazione - di cui, oltre al Sindaco Alessandro Nenci, fanno parte tutti gli ex Sindaci di Rosignano – ed è stato definito in dettaglio il programma per le celebrazioni che quest’anno andranno ad interessare il capoluogo. L’appuntamento, promosso dal Comune insieme alla sezione locale dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), è fissato per l’11 luglio, giorno in cui Rosignano Marittimo fu liberato dall’assedio nazista grazie all’intervento congiunto delle forze alleate e dei partigiani locali. Una data fondamentale per ricordare l’avvio di un percorso democratico ed il sacrificio di tutti coloro che durante la battaglia di quei terribili giorni persero la vita. Il programma dettagliato dei festeggiamenti e degli eventi commemorativi sarà presentato tra qualche giorno dal Sindaco Alessandro Nenci che, tra l’altro, è già intervenuto come primo cittadino a pochissimi giorni dalla sua elezione alla commemorazione dell’eccidio del Saracino il 2 luglio e dell’eccidio di Vada il 20 giugno. “Siamo qui per ricordare – ha dichiarato in quell’occasione riprendendo anche l’intervento del Presidente dell’Anpi Giacomo Luppichini - affinché la memoria e la storia ci siano d’insegnamento anche per il presente ed il futuro. La guerra è quasi sempre voluta dai potenti per interessi particolari, non ha mai prodotto condizioni migliori di quelle di partenza ed ha sempre generato sangue, dolore ed odi. Da qui nasce il monito, rivolto a noi ed in particolare ai più giovani: solo con la pace ed il dialogo è possibile creare un mondo migliore. Ed è seguendo questa convinzione che intendo amministrare il territorio di Rosignano. Un territorio che merita di vivere in pace e serenità, in un mondo non segnato da sangue e violenza”. E proprio dal sangue e dalla violenza furono invece segnati quei terribili giorni del luglio 1944. A provarlo, nero su bianco, il resoconto redatto dal Colonnello Schildroth e dal Capitano Nabity del Comando dell’Esercito degli Stati Uniti. “(…) La battaglia per la cattura di Rosignano si aprì il 3 luglio con il 3° ed il 1° Battaglione che avanzarono attraverso Vada. I primi contatti con il nemico dimostrarono che i tedeschi avevano deciso di fare una salda resistenza sulla città. Piccoli fuochi d’armi si svilupparono in intensi combattimenti ed il nemico con una posizione di osservazione eccellente fece largo uso di pistole s/p, artiglieria e mortai. (…) Dopo una forte opposizione nemica e difficoltà causate dal terreno, gli uomini che guidavano il terzo battaglione entrarono in città con successo, con i carrarmati che guidavano l’attacco; ma le perdite furono pesanti. (…) La battaglia per la città divenne via via più pesante man mano che il nemico, organizzando i rinforzi, si raggruppava e contrattaccava. I cecchini abbondavano. Un numero considerevole di civili era rimasto in città, dato che i violenti combattimenti impedivano ogni fuga. Molti vennero uccisi e feriti e i Partigiani che aiutavano i nostri nei combattimenti ne rimuovevano il più possibile. Al tempo della cattura della città c’era infatti la paura che i numerosi morti sparsi sulle strade potessero causare un’epidemia e Rosignano venne interdetta a tutte le truppe, tranne quelle costrette a rimanervi. I nostri attacchi furono rinnovati l’11 luglio e, dal tardo pomeriggio, il nemico fu respinto. Prendemmo prigionieri, infliggemmo pesanti perdite e ci impadronimmo di un po’ di materiale, incluso pezzi di artiglieria. (…) L’11 luglio il Generale Clark, accompagnato dal Generale Ryder, visitò il Reggimento dove il Generale Clark appuntò personalmente l’aquila d’argento al colletto del Comandante del 135° Reggimento di Fanteria Colonnello Ashton H. Manhart”.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
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