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Sono due temi così antichi, tanto da essere stati affrontati per la prima volta nel "Gorgia", dialogo del filosofo greco Platone, eppure tanto attuali: la manipolazione e la persuasione si confermano aspetti della comunicazione che si portano dietro interrogativi e che nascondono interpretazioni sottili e inedite. A tentare di svelarle sarà il nuovo ciclo di conferenze intitolato proprio "La comunicazione, volti e forme: la manipolazione e la persuasione", promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rosignano Marittimo, con la collaborazione del "Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione - Osservatorio Critico Permanente di Castiglioncello" diretto dal Professor Giovanni Manetti, docente di Semiotica all’Università di Siena e curatore del ciclo di conferenze in calendario il 15, il 22e il 29 aprile (con inizio alle 21,15) presso l’auditorium di castello Pasquini a Castiglioncello. Ogni serata avrà un relatore, autorevole rappresentante del mondo accademico: il 15 aprile Paolo Fabbri, professore di Semiotica dell’arte a Venezia, si occuperà della dimensione passionale; il 22 Ugo Volli, professore di Semiotica a Torino, esaminerà quella deduttiva, tipica del linguaggio pubblicitario; il 29 lo stesso Professor Giovanni Manetti concluderà il ciclo soffermandosi su un’analisi delle "figure del discorso" e sull’uso delle metafore, figure retoriche diffusissime nel linguaggio quotidiano. La nuova serie di "La comunicazione, volti e forme" è stata presentata questa mattina a Palazzo civico dall’Assessore alla Cultura, Nicoletta Creatini; dal curatore Professor Giovanni Manetti; dal Dirigente dell’Area Servizi alla Persona del Comune di Rosignano Marittimo, Vincenzo Brogi; dal responsabile del Servizio Attività Culturali, Valeria Tesi. L’Assessore Creatini ha spiegato il senso del ciclo di conferenze, che per il secondo anno consecutivo si è spostato dall’estate alla primavera e che ha trovato nei docenti e negli studenti delle scuole superiori (in particolare degli ultimi anni) i nuovi interlocutori privilegiati. "Gli incontri dedicati alla manipolazione e alla persuasione - ha commentato - rispondono alle richieste giunte da numerose scuole, desiderose di avere informazioni approfondite e autorevoli su un argomento tanto interessante e tanto delicato". Le tre conferenze, però, si caricano di un altro valore: una funzione di orientamento per i ragazzi che si iscriveranno all’Università e che troveranno il modo per sondare se i loro interessi verso le facoltà di Scienze della Comunicazione risultano fondati. "Dallo scorso anno - ha aggiunto l’Assessore Creatini - le conferenze rappresentano una valida forma di orientamento in uscita dalle scuole superiore, al cui successo ha collaborato il Professor Manetti, da sempre pronto a dispensare consigli per la scelta della facoltà universitaria". Nel merito delle tre conferenze è entrato il Professor Giovanni Manetti, focalizzando la sua attenzione su alcuni momenti storici in cui è stata forte l’attenzione verso la manipolazione e verso la persuasione, dall’antica Grecia, quando, ad esempio, i sofisti erano in grado di far apparire falso un discorso vero e viceversa. Un salto agli anni Trenta del secolo scorso, quando - ha ricordato il Professor Manetti - alcuni studi sulla radio, mass media in fase di affermazione, paventarono il pericolo di trasformazione degli ascoltatori in una massa indistinta, in una folla che si poteva prestare al lavaggio del cervello". E se negli anni Quaranta, tale visione risultò attenuata dalla consapevolezza che "piccoli gruppi potevano mitigare la manipolazione estrema della comunicazione", oggi il tema della persuasione e della manipolazione è più che mai attuale e, ovviamente, alle due voci è attribuito un significato del tutto negativo. Eppure, la comunicazione non è mai asettica. "Non esiste - ha notato il Professor Manetti - comunicazione senza una blanda manipolazione o un pur minimo tentativo di persuasione", che può anche riscattarsi, sempre che a monte abbia un’etica di riferimento. "Le democrazie - ha concluso il Professor Manetti - vivono se persuadono a ragione che i loro governanti operano per il bene comune. Se i politici fanno conoscere la bontà delle loro scelte sono anche politici legittimati ad esercitare il loro mandato".
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
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