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Un sentito applauso ha chiuso ieri la commemorazione del partigiano rosignanese Paolo Pannocchia, dopo che la moglie, con voce sicura ma commossa, ne ha brevemente ricordato la figura, dopo aver donato alla sezione locale dell’Anpi una foto ricordo. “Ringrazio tutti i presenti – ha detto – e gli organizzatori di questa bella iniziativa per la sensibilità che hanno dimostrato nei confronti di Paolo e verso gli ideali in cui lui ha creduto fino alla morte. E’ stato un uomo ed un marito meraviglioso ma soprattutto un grande combattente per la democrazia e la libertà del nostro Paese”. Attraverso i ricordi e le testimonianze del libro “Paolo Pannocchia: il partigiano, il politico, il democratico” e di coloro che lo hanno conosciuto di persona è stato possibile ricostruire la storia e la personalità di un uomo che certamente ha lasciato il segno, a Rosignano, dove ha operato negli anni della guerra all’interno della formazione partigiana di Sante Danesin, e a Padova, dove a vissuto sin dalla seconda metà degli anni ’50. “Ricordo bene Paolo Pannocchia – ha spiegato Tom Benettollo, presidente nazionale dell’Arci – ed il suo rapporto forte con l’Università, l’intellighenzia padovana e più in generale la città. Ha portato avanti grandi battaglie per la giustizia sociale ed è stato il formatore di una intera generazione politica che si è molto spesa per gli ideali di democrazia e libertà. Nei confronti di noi giovani aveva la grande capacità di trasmettere i valori della Resistenza e la sua modernissima idea di democrazia. Non a caso è stato presidente dell’Anpi di Padova fino alla sua scomparsa ed ha lavorato molto nei confronti delle scuole. Sono qui come testimone della sua preziosa attività ma anche come presidente dell’Arci. La nostra associazione infatti raccoglie molti partigiani ed insieme ad Arrigo Boldrini, presidente nazionale dell’Anpi, stiamo portando avanti una campagna denominata “Resistenza ventunesimo secolo”, il cui obiettivo è quello di portare i valori della Resistenza nelle scuole e di valorizzare le storie minori della piccola Italia, sulla scorta di quanto fatto anche dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi”. E sempre sul valore del ricordo e della trasmissione delle idee si è soffermato anche Giacomo Luppichini, presidente della sezione locale dell’Anpi. “La nostra – ha spiegato – vuole essere un’operazione di scavo della memoria. In un momento come questo, in cui le idee dell’antifascismo sono attaccate da più parti noi vogliamo rispondere con un’azione tesa a recuperare il passato perché questa è la nostra “vendetta”, nel senso appunto di una trasmissione di quei valori che hanno ispirato le azioni di persone come Paolo Pannocchia. Vendetta intesa quindi come già l’aveva intesa anche il concittadino Pietro Gori nella canzone anarchica Addio Lugano bella, in cui gli anarchici invitavano gli anonimi compagni a diffondere le verità sociali perché questa è la vera vendetta”. “Questa iniziativa – ha detto il Sindaco Gianfranco Simoncini – rientra in un articolato percorso che in questi anni la nostra Amministrazione, insieme all’Anpi, ha voluto portare avanti per trasmettere i valori della Resistenza, andando a riscoprire gli eventi della storia del nostro territorio, attraverso coloro che ne sono stati i protagonisti. E Paolo Pannocchia in questo senso è senz’altro un personaggio di spicco per Rosignano e non solo. Il suo è stato l’esempio concreto di una vita sconvolta dalla guerra, lui che pure proveniva da una famiglia agiata ha scelto di schierarsi e di battersi per la libertà e la democrazia e quando la guerra è finita ha continuato per tutta la vita, nell’allora Pci, nel sindacato e nell’Anpi a trasmettere le sue idee ed i suoi valori”.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
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