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Sono infinite – alcune addirittura impercettibili agli occhi dei cosiddetti “normodotati” le barriere che impediscono ai diversamente abili di muoversi e vivere pienamente la città, intesa come strutture e spazi all’aperto. Lo si è capito bene questa mattina nel corso della parte introduttiva del convegno che si sta svolgendo al castello Pasquini di Castiglioncello, “La città accessibile. Oltre le barriere culturali ed architettoniche: azioni, opportunità, strategie”. Un appuntamento importante, aperto a tutta la cittadinanza, a cui oggi pomeriggio prenderà parte anche il Vicepresidente della Regione Toscana, Angelo Passaleva. “Con questa iniziativa – ha spiegato l’Assessore alla Solidarietà Fiamma Nesi – ci poniamo due obiettivi: dare un contributo culturale in tema di approccio progettuale e, contemporaneamente, arrivare alla predisposizione di un vero e proprio piano di intervento per l’accessibilità. Ben vengano quindi i contributi di tutti”. Ed i contributi sono arrivati, numerosi ed interessanti, quando a prendere la parola è stato l’Architetto Tommaso Empler, che per conto del Comune di Roma ha scritto il manuale “Una chiave per l’accessibilità”. “Spesso – ha spiegato – ci sono le buone intenzioni ma non si riflette abbastanza. Ecco quindi che vengono fuori delle rampe con pendenze tali da farle assomigliare a rampe di lancio, si predispongono percorsi tattili senza tenere conto di eventuali pali della luce o della segnaletica, si costruiscono impianti sportivi in cui dalle tribune è impossibile vedere le partite stando seduti su una sedia a rotelle, si acquistano banconi per le informazioni con non hanno lo spazio ad hoc con l’altezza di 90 centimetri”. Molto efficaci gli esempi proiettati sullo schermo, tra cui anche alcuni interventi effettuati a Roma per rendere accessibili gli uffici pubblici, ma anche alcune spiagge libere, gli scavi archeologici ed anche i parchi giochi, in cui fanno bella mostra di sé i “castelli”, sui quali i bambini disabili non possono salire. “Accessibilità – ha sottolineato – vuol dire anche qualità. Una rampa ad esempio o un percorso in legno possono diventare anche una sorta di sculture. Non devono essere necessariamente brutti”. E poi c’è la questione della sensibilizzazione: il Comune di Roma ha prodotto, tra le altre cose, un manuale on line “Costruire le pari Opportunità” ed un manualetto per bambini sui comportamenti civili “Mamma, papà, questo non si fa”, per sensibilizzare i genitori attraverso i figli, ha creato un osservatorio sull’accessibilità delle strutture comunali su database e ha predisposto traduzioni in inglese, in modo che anche i turisti disabili possano organizzare i loro percorsi di visita. A seguire l’intervento del funzionario della Regione Toscana Roberto Polli, che ha tracciato un quadro preciso di quelli che sono i riferimenti normativi sull’abbattimento delle barriere architettoniche, e dell’Assessore alla Qualità Urbana Luca Arzilli, il quale ha sottolineato come il contributo di tutti sia fondamentale per ragionare veramente in termini di miglioramento dell’accesso per tutti. “Non a caso – ha detto – a questo convegno abbiamo invitato i rappresentanti delle associazioni del territorio ed i tecnici progettisti, così da confrontarci direttamente. Anche sul Piano dell’Accessibilità, che fa parte del Regolamento Urbanistico, stiamo lavorando insieme alla Consulta del Volontariato”. Nel pomeriggio poi sono in programma le relazioni dei gruppi di lavoro e, a seguire, alle 16.00, l’intervento del Prof. Angelo Passaleva, il dibattito e alle 17.30 la chiusura del convegno con l’intervento del Sindaco Gianfranco Simoncini.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
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