Trasmetto copia della nota congiunta redatta dall’Assessore alla Formazione e ai Giovani del Comune di Rosignano Elena Ciaffone e l’Assessore alla Cultura del Comune di Cecina sulla questione delle iscrizioni alle scuole d’infanzia.
“ Il 13 gennaio scorso il MIUR ha emanato una circolare con la quale vengono indicati fra l’altro, modi e tempi per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia statali. In particolare nella circolare è previsto che la possibilità di iscrizione da parte dei bambini nati entro il 28 febbraio 2002 sia attivata solo in presenza dell’assenso dei Comuni di competenza. L’assenso è legato alle possibilità economiche, organizzative e temporali di garantire a tutti gli utenti la necessaria qualità dei servizi educativi. Nel frattempo, lo scorso 23 gennaio è stato pubblicato il fatidico Decreto Attuativo relativo alla Scuola dell’Infanzia e al Primo Ciclo dell’Istruzione.
Tutto questo rincorrersi di Documenti ha avuto fino ad ora il solo scopo di rendere incomprensibile alle famiglie le modalità di procedimento e alle scuole impossibile la gestione delle iscrizioni. In questi giorni gli Uffici Scolastici dei Comuni e le Segreterie delle Istituzioni Scolastiche sono stati presi d’assalto dai genitori che cercavano un minimo di chiarezza e di certezza sul futuro dei loro bambini. Tutto ciò è palesemente molto lontano dall’obiettivo dichiarato nella Legge Moratti di dare alle famiglie la possibilità di scelta. Per scegliere bisogna prima conoscere! E invece la scelta del Ministro è stata quella di voler affrettare il processo di attuazione della propria Legge, impedendo alle Istituzioni di creare i presupposti per la praticabilità e creando nelle famiglie la più totale confusione.
Il Decreto Attuativo che, con il faticoso lavoro dei Comuni è stato modificato rispetto alla formulazione iniziale, presenta comunque molti punti oscuri rispetto all’attuazione pratica di moltissime questioni. Prima fra tutte l’anticipo della frequenza alla Scuola dell’Infanzia da parte dei bambini nati a gennaio e febbraio dell’anno scolastico di riferimento. I Comuni hanno da subito contestato questa scelta che mette in discussione il progetto educativo di grande qualità portato avanti fino ad oggi nelle Scuole dell’Infanzia. Rimangono ancora irrisolti i problemi relativi al personale, la necessità di prevedere assistenti educativi, così come avviene nell’asilo nido, che lo Stato deve garantire e non certo i Comuni. Immaginate un’insegnante di Scuola dell’Infanzia che con 28 bambini in classe deve pensare anche a imboccare i più piccoli o magari a cambiargli il pannolone. Quale genitore accetterebbe un servizio del genere per il proprio figlio? Ci sono anche grossi problemi normativi ed economici riguardo al trasporto, la mensa, la necessità di dotare le scuole di fasciatoi e materiale idoneo ai bambini più piccoli.
La Legge Moratti afferma il principio della generalizzazione delle scuola dell’infanzia. Questo principio ha bisogno però di investimenti da parte dello Stato, per dare la possibilità alle scuole di attivare nuove sezioni e per dare ai comuni la possibilità di investire nella costruzione di nuove strutture educative. Questo è difficile quando le leggi finanziarie non prevedono fondi aggiuntivi per i servizi e diminuiscono i fondi a disposizione dei comuni. Inoltre in molte scuole dell’infanzia ci sono ancora liste d’attesa.
Le amministrazioni comunali di Cecina e Rosignano hanno attivato in questi anni progetti e servizi sempre più qualificati per la prima infanzia. Sono stati attivati nuovi posti negli asili nido per offrire ai bambini gli spazi e il personale qualificato che la cura di bambini tanto piccoli necessita. La scelta di anticipare l’inserimento dei bambini nella scuola dell’infanzia ci sembra sbagliata, questo abbiamo sempre affermato con convinzione, vista l’esperienza dei servizi educativi di questi anni. Certo, l’anticipo risolverebbe in parte i problemi delle liste d’attesa negli asili nido, ma non possiamo pensare di risolvere i problemi dei posti al nido inserendo i bambini di due anni e mezzo in una struttura educativa non adatta a loro. E’ necessario creare le condizioni perché questo inserimento sia possibile, con un progetto educativo adeguato, personale qualificato e condizioni idonee.
Per questi motivi le Amministrazioni Comunali di Cecina e Rosignano non ritengono di poter assentire all’apertura delle iscrizioni per i bambini che compiranno i tre anni oltre il 31 dicembre 2004. Lavoreremo fin da subito con le Istituzioni Scolastiche per avviare un percorso che consenta un idoneo adeguamento alla attuale normativa per gli anni scolastici successivi”.
Elena Ciaffone
Massimo Marini
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
Trasmetto copia della nota congiunta redatta dall’Assessore alla Formazione e ai Giovani del Comune di Rosignano Elena Ciaffone e l’Assessore alla Cultura del Comune di Cecina sulla questione delle iscrizioni alle scuole d’infanzia.
“ Il 13 gennaio scorso il MIUR ha emanato una circolare con la quale vengono indicati fra l’altro, modi e tempi per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia statali. In particolare nella circolare è previsto che la possibilità di iscrizione da parte dei bambini nati entro il 28 febbraio 2002 sia attivata solo in presenza dell’assenso dei Comuni di competenza. L’assenso è legato alle possibilità economiche, organizzative e temporali di garantire a tutti gli utenti la necessaria qualità dei servizi educativi. Nel frattempo, lo scorso 23 gennaio è stato pubblicato il fatidico Decreto Attuativo relativo alla Scuola dell’Infanzia e al Primo Ciclo dell’Istruzione.
Tutto questo rincorrersi di Documenti ha avuto fino ad ora il solo scopo di rendere incomprensibile alle famiglie le modalità di procedimento e alle scuole impossibile la gestione delle iscrizioni. In questi giorni gli Uffici Scolastici dei Comuni e le Segreterie delle Istituzioni Scolastiche sono stati presi d’assalto dai genitori che cercavano un minimo di chiarezza e di certezza sul futuro dei loro bambini. Tutto ciò è palesemente molto lontano dall’obiettivo dichiarato nella Legge Moratti di dare alle famiglie la possibilità di scelta. Per scegliere bisogna prima conoscere! E invece la scelta del Ministro è stata quella di voler affrettare il processo di attuazione della propria Legge, impedendo alle Istituzioni di creare i presupposti per la praticabilità e creando nelle famiglie la più totale confusione.
Il Decreto Attuativo che, con il faticoso lavoro dei Comuni è stato modificato rispetto alla formulazione iniziale, presenta comunque molti punti oscuri rispetto all’attuazione pratica di moltissime questioni. Prima fra tutte l’anticipo della frequenza alla Scuola dell’Infanzia da parte dei bambini nati a gennaio e febbraio dell’anno scolastico di riferimento. I Comuni hanno da subito contestato questa scelta che mette in discussione il progetto educativo di grande qualità portato avanti fino ad oggi nelle Scuole dell’Infanzia. Rimangono ancora irrisolti i problemi relativi al personale, la necessità di prevedere assistenti educativi, così come avviene nell’asilo nido, che lo Stato deve garantire e non certo i Comuni. Immaginate un’insegnante di Scuola dell’Infanzia che con 28 bambini in classe deve pensare anche a imboccare i più piccoli o magari a cambiargli il pannolone. Quale genitore accetterebbe un servizio del genere per il proprio figlio? Ci sono anche grossi problemi normativi ed economici riguardo al trasporto, la mensa, la necessità di dotare le scuole di fasciatoi e materiale idoneo ai bambini più piccoli.
La Legge Moratti afferma il principio della generalizzazione delle scuola dell’infanzia. Questo principio ha bisogno però di investimenti da parte dello Stato, per dare la possibilità alle scuole di attivare nuove sezioni e per dare ai comuni la possibilità di investire nella costruzione di nuove strutture educative. Questo è difficile quando le leggi finanziarie non prevedono fondi aggiuntivi per i servizi e diminuiscono i fondi a disposizione dei comuni. Inoltre in molte scuole dell’infanzia ci sono ancora liste d’attesa.
Le amministrazioni comunali di Cecina e Rosignano hanno attivato in questi anni progetti e servizi sempre più qualificati per la prima infanzia. Sono stati attivati nuovi posti negli asili nido per offrire ai bambini gli spazi e il personale qualificato che la cura di bambini tanto piccoli necessita. La scelta di anticipare l’inserimento dei bambini nella scuola dell’infanzia ci sembra sbagliata, questo abbiamo sempre affermato con convinzione, vista l’esperienza dei servizi educativi di questi anni. Certo, l’anticipo risolverebbe in parte i problemi delle liste d’attesa negli asili nido, ma non possiamo pensare di risolvere i problemi dei posti al nido inserendo i bambini di due anni e mezzo in una struttura educativa non adatta a loro. E’ necessario creare le condizioni perché questo inserimento sia possibile, con un progetto educativo adeguato, personale qualificato e condizioni idonee.
Per questi motivi le Amministrazioni Comunali di Cecina e Rosignano non ritengono di poter assentire all’apertura delle iscrizioni per i bambini che compiranno i tre anni oltre il 31 dicembre 2004. Lavoreremo fin da subito con le Istituzioni Scolastiche per avviare un percorso che consenta un idoneo adeguamento alla attuale normativa per gli anni scolastici successivi”.
Elena Ciaffone
Massimo Marini
Data di revisione/modifica: 16-01-2009