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L’abbattimento dei cancelli di Auschwitz il 27 gennaio 1945 e la morte del giovane antifascista Oberdan Chiesa il 29 gennaio 1944. Due eventi storici che anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di Rosignano ha deciso di fondere organizzando, per giovedì 29 gennaio, un’unica celebrazione commemorativa che, insieme al Presidente della Regione Claudio Martini, dovrà coinvolgere tutta la comunità cittadina in una riflessione più generale sui temi della libertà e dei valori democratici. Giovedì 29 gennaio quindi a Rosignano si tornerà a ricordare la Shoah, ovvero lo sterminio del popolo ebraico - con le persecuzioni razziali, la deportazione, la prigionia e la morte di tutti coloro che si opposero a questo tragico e folle progetto - e parallelamente la fucilazione del giovane antifascista Oberdan Chiesa, che proprio per aver combattuto i regimi sostenitori dello sterminio fu brutalmente assassinato sulla spiaggia del Lillatro il 29 gennaio ‘44. L’edizione 2004 tra l’altro segna il sessantesimo anniversario della morte di Chiesa e, come spiegato anche dal sindaco Gianfranco Simoncini nella lettera di invito alle autorità, “rappresenta una tappa importante del Progetto Memoria che questa Amministrazione sta portando avanti per non dimenticare le dure pagine di storia legate alla seconda guerra mondiale e al totalitarismo”. Un vero e proprio percorso di recupero del passato che, dice ancora Simoncini, “vorremmo coinvolgesse soprattutto le giovani generazioni, che ormai hanno sempre minori occasioni di conoscere dalla viva voce di chi li ha vissuti esperienze ed episodi drammatici avvenuti sul nostro territorio durante la liberazione, per l’affermazione della libertà e della democrazia”. Quest’anno alla commemorazione – che in passato ha visto la presenza dell’On. Spini, dell’On. Biricotti, della Senatrice Salvato e della partigiana Marisa Musu, Medaglia d’Argento al Valor Militare – sarà il Presidente della Giunta Regionale Toscana Claudio Martini, a tratteggiare la figura di Chiesa e a portare avanti una riflessione su temi e valori sempre di stringente attualità, onorando così anche il “Giorno della Memoria”, nel ricordo della Shoah. Le celebrazioni commemorative prenderanno il via alle 15.15 con il ritrovo presso il cippo eretto alla memoria di Oberdan Chiesa in località Lillatro. Dopo l’ormai tradizionale esibizione del gruppo filarmonico “ Solvay”, seguirà la deposizione della corona, dopodiché il pomeriggio, a partire dalle ore 16.00, proseguirà presso l’auditorium della Piazza del Mercato a Rosignano Solvay con l’intervento del Presidente Claudio Martini e la presentazione della ristampa del libro “Oberdan Chiesa” di Mario Volpato, destinato alle scuole del territorio. I DUE MOMENTI DELRICORDO 27 gennaio – Giorno della Memoria. In tutto il mondo da oltre cinquant’anni viene simbolicamente ricordata questa data, simbolo della fine di un incubo per un popolo, quello ebraico, e per l’umanità intera. In Italia la celebrazione di questa giornata così importante - istituita da un’apposita legge, la numero 211 del 20 luglio 2000 – è stata denominata il “Giorno della memoria”. In tutto il Paese viene festeggiata il 27 gennaio, il giorno esatto in cui caddero i cancelli del tristemente noto campo di sterminio di Auschwitz. 29 gennaio – uccisione di Oberdan Chiesa. Ricordiamo, come di consueto, quelli che sono stati i tratti salienti di questa giovane vittima del nazifascismo Nato a Livorno nel 1911 da una famiglia di umili origini e di ideali risorgimentali e repubblicani, già ventiduenne abbandonò l’Italia alla volta dell’Algeria, della Francia, della Corsica e della Spagna, dove partecipò come volontario con altri 26 livornesi alla lotta antifranchista. Da qui la sua inclusione nell’elenco degli antifascisti pericolosi e parallelamente la scelta di diventare un militante comunista. Dopo anni di campo di concentramento e di confino nel ’43 raggiunse Livorno con l’intenzione di unirsi alla lotta partigiana, ma nel dicembre di quell’anno fu arrestato. Poco più di un mese dopo, il 27 gennaio 1944 due carabinieri furono feriti a Rosignano Solvay da due militanti partigiani. Non potendo scoprire chi fossero i due, i gerarchi fascisti, prefetto in testa, con il pieno consenso dello stesso Ministro dell’Interno, il toscano Buffarino Guidi, decisero di procedere alla fucilazione di ostaggi celebri, sulla cui testa non pendeva alcuna accusa specifica, per spaventare e porre un freno all’attività dei partigiani. La triste scelta cadde su Oberdan Chiesa che all’alba del 29 gennaio fu trasferito a Rosignano, in località Lillatro, e barbaramente assassinato da un plotone di esecuzione. Il 17 luglio 1947 la Corte di Assise Speciale di Livorno emise la sentenza contro chi aveva perpetrato uno dei più truci delitti commessi nella provincia di Livorno giustiziando un innocente la cui unica colpa era stata quella di aver avuto idee ed ideali per i quali aveva subito persecuzioni , disoccupazione, miseria, carcere e confino.
Data di revisione/modifica: 16-01-2009
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