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Per decenni ha consegnato al pubblico i personaggi di celebri film: dai gangster di “C’era una volta in America” al soldato di “Balla coi Lupi”, dal muscoloso “Rambo” al molleggiato de “Il bisbetico domato”, dall’inossidabile James Bond all’imprevedibile Asterix. Renato Casaro ha lasciato segni indelebili nell’immaginario collettivo, realizzando dipinti per manifesti e locandine di film dagli anni Cinquanta alla fine dei Novanta, collaborando con registi come Sergio Leone, Francis Ford Coppola, Bernardo Bertolucci. La sua straordinaria carriera di “cinepittore” si ripercorre alla Virgola del Castello Pasquini dal 29 luglio – inaugurazione ore 18 alla Limonaia - nella mostra “Per un pugno di colori”, che riunisce una trentina di illustrazioni originali, manifesti e locandine di film. Promossa dal Comune di Rosignano Marittimo e realizzata con l’associazione Tapirulan, l’esposizione rinnova la tradizione di Castiglioncello con il cinema. “Questa mostra, come quella già inaugurata al Castello Pasquini, -afferma il sindaco Alessandro Franchi- mette in luce le numerose professionalità che danno vita alle produzioni cinematografiche, come fotografi di scena, illustratori e costumisti. Con le illustrazioni di Casaro infatti ripercorriamo cinquant’anni di storia del cinema, di immagini e film molto popolari, che sono entrati nella nostra cultura”.

“Un paio di anni fa -affermano gli organizzatori di Tapirulan- abbiamo scoperto, sul manifesto di "Amici miei", la firma di Renato Casaro. Con grande stupore abbiamo constatato che la sua firma era apposta su un numero incalcolabile di grandi pellicole uscite dagli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Novanta: commedie all'italiana, tutti i film di Bud Spencer e Terence Hill, film di maestri come Bertolucci, Forman e Coppola. Casaro aveva davvero disegnato di tutto! Eravamo talmente folgorati del suo lavoro che l'anno successivo lo abbiamo contattato per realizzare una raccolta dei suoi lavori migliori, ed è nata così “Per un pugno di colori”, una con un evidente riferimento al film di Sergio Leone “Per un pugno di dollari”, per il quale Renato ha illustrato il manifesto”.

Casaro (Treviso, 1935) inizia a realizzare manifesti per il cinema tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando sono in voga i kolossal, film western e di guerra provenienti dagli Stati Uniti. Nel 1964 incontra Sergio Leone e disegna il manifesto di “Per un pugno di dollari” con Clint Eastwood. Dopo il genere “spaghetti western”, destinato a lanciare grandi attori, disegna i manifesti per numerosi film della commedia all’italiana, da “Amici miei” di Monicelli a “Io so che tu sai che io so” di Alberto Sordi. Collabora con Castellano&Pipolo per i film con Adriano Celentano e immortala le gesta di Bud Spencer e Terence Hill in pellicole che hanno segnato generazioni. Negli anni Ottanta lavora con Coppola a “Cotton Club” e poi a “Rusty il selvaggio”, esponendo un’opera di questo film al “Salon des illustrateurs” di Parigi. Affronta anche il fantasy con “La storia infinita” (1983), le avventure di James Bond col volto di Sean Connery in “Mai dire mai” e l’horror di Stephen Hopkins (Nightmare 5 – il mito) e Dario Argento (Opera). Fortunata la collaborazione con Bertolucci a due capolavori: “L’ultimo imperatore”, il cui manifesto riceve il Key Art Awards (per l’illustratore equivalente ad uno dei nove Oscar vinti dal film) e “Il tè nel deserto”, con la locandina divenuta quella ufficiale in tutto il mondo. Infine Casaro disegna i muscoli di Arnold Schwarzenegger (Atto di forza) e Sylvester Stallone (Rambo III), firmando l’ultimo lavoro nel 1999, la produzione per il mercato internazionale di “Asterix e Obelix contro Cesare”.

“Il mio cinema, da ragazzo, si chiamava Garibaldi ed io davanti a quello schermo sognavo ad occhi aperti – ricorda Casaro - poi pensai di portare i miei sogni fuori dal telo bianco, facendo partecipi anche gli altri, così cominciai a disegnare i cartelloni che si affiggevano agli ingressi dei cinema, in cambio di un biglietto per assistere al film. Dopo il servizio militare, più o meno alla metà degli anni Cinquanta, decisi di stabilirmi a Roma e diventai il più giovane cinepittore in Italia. Da allora ho lavorato per il cinema per oltre quarant’anni, realizzando più di mille immagini per altrettanti manifesti. Sono contento che una parte del mio lavoro sia oggi esposta a Castiglioncello, un luogo che è così fortemente legato al cinema.”

La mostra resta aperta fino al 3 settembre presso la “Virgola”, in piazza della Vittoria a Castiglioncello, dalle 18 alle 23. Chiusa lunedì, aperta a Ferragosto. Ingresso libero.

manifesto di manifesto di "Balla coi lupi"
Data di revisione/modifica: 21-07-2017
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