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Grazie alla collaborazione fra il Comune di Rosignano Marittimo e l’Istituto Superiore di Studi Musicali Mascagni mercoledì 19 luglio alle 21,30, va in scena all’Anfiteatro del Castello Pasquini “Rita” di Gaetano Donizetti.

Dopo i tre appuntamenti al Teatro Solvay di Rosignano il conservatorio livornese prosegue la sinergia con l’Amministrazione e, grazie a supporto tecnico di Armunia e alla disponibilità della Società Solvay, porta in scena l’opera comica in un atto, composta da Donizetti nell’estate del 1841, su libretto del francese Gustave Vaëz.

Si tratta di una farsa brillante, considerata dalla critica storica un piccolo gioiello per la vivacità del concertato e per la felice coerenza fra tempi musicali e tempi dell’azione scenica, che ha per protagonisti due uomini, Gasparo e Beppe, e la locandiera Rita, moglie tirannica e manesca di Beppe.

L’opera andò in scena per la prima volta, postuma, il 7 maggio 1860 all'Opéra-Comique di Parigi, con il testo in francese e il titolo “Rita, ou Le mari battu - Rita, o Il marito picchiato”, mentre arrivò in Italia a Napoli nel 1876, dove ha goduto di una certa notorietà con il libretto tradotto in italiano, soprattutto dopo l’allestimento del 1965 ad opera della Piccola scala di Milano.

Interpreti dell’allestimento del “Mascagni” al Pasquini sono i solisti della classe di canto di Graziano Polidori: il soprano Ilaria Casai nel ruolo della protagonista, il baritono Ashkan Shajarian, nei panni di Gasparo, primo marito di Rita, e il tenore Alfio Vacanti come Beppe, il nuovo, timido marito della  locandiera. La regia è affidata a Enrico De Feo con Stefano Galli come maestro collaboratore. Lorenzo Sbaffi dirige l’Orchestra dell’Istituto Mascagni, composta da circa 40 elementi.

La vicenda si svolge nella locanda di Rita, che ha sposato un marinaio di nome Gasparo, fuggito abbandonandola il giorno delle nozze, dopo averla picchiata. La donna, convinta che l’uomo sia morto in un naufragio, sposa in seconde nozze Beppe, un giovane timido e gentile, con cui è manesca e prevaricatrice. Gasparo, convinto che Rita sia morta, torna per ottenerne il certificato di morte e sposarsi con la nuova fidanzata canadese. Si genera un vivacissimo susseguirsi di situazioni, di equivoci, di ripicche, d’inganni, che animano le arie, i duetti e il terzetto del finale, collegati tra loro da dialoghi parlati secondo la tradizione dell’opéra-comique, che si chiude con l’immancabile lieto fine della vicenda.

 

Per informazioni e prenotazioni: Armunia (lunedì-venerdì ore 9,30 12,30 e 16-18, sabato ore 9,30 -12,30, telefono 0586 754202). Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro (riduzioni per under 26, over 65, Gruppo Filarmonico Solvay, Schola Cantorum, Scuola Musicale Bacchelli, Università Popolare). Le prenotazioni terminano il giorno prima dello spettacolo. Apertura della biglietteria al castello Pasquini mercoledì 19 luglio ore 20,30.

Info www.armunia.eu.

"Rita", opera lirica in un atto di G. Donizetti
Data di revisione/modifica: 14-07-2017
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