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Ugo Zampetti, Segretario generale della Presidenza della Repubblica e il giornalista Ezio Mauro, sono rispettivamente i vincitori del Premio e del Premio Speciale Cultura Politica intitolato a Giovanni Spadolini. Il Premio, giunto alla  XII edizione, organizzato dal Comune di Rosignano M.mo in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia, sarà consegnato dal Sindaco di Rosignano Alessandro Franchi e dal Presidente della Fondazione Cosimo Ceccuti a Ugo Zampetti e a Ezio Mauro venerdì 7 luglio alle ore 18 alla Limonaia nel parco di Castello Pasquini a Castiglioncello.

“Lo spirito del Premio di Cultura Politica Giovanni Spadolini, unico nel suo genere- ha commentato il professor Ceccuti-, intende offrire un riconoscimento a personalità che hanno profuso il loro impegno nella ricerca di quella certa idea dell’Italia e dell’Europa che fu cara a Spadolini: il senso dello Stato nazionale e di una comunità più ampia, nel rispetto di irrinunciabili principi e valori ideali da trasmettere, attraverso il concreto esempio, ai nostri giovani. I due personaggi che saranno con noi a Castiglioncello - prosegue Ceccuti- venerdì 7 luglio, onorano il premio e la memoria di Spadolini: al servizio delle Istituzioni, come Ugo Zampetti, e della concezione etica del mestiere di giornalista come Ezio Mauro. Le motivazioni parlano da sole.”

Anche il Sindaco Alessandro Franchi ribadisce come “Il premio sia stato istituito per consolidare il legame profondo che il presidente Spadolini aveva con il nostro territorio, e con Castiglioncello in particolare. Il Premio intitolato a Spadolini è divenuto negli anni un appuntamento fisso e di grande qualità dell’estate castiglioncellese. Negli anni il riconoscimento è andato a personaggi della cultura, della politica e del giornalismo italiano di altissimo valore, in linea con quello che è sempre stato l’impegno politico e istituzionale di Giovanni Spadolini. Quest'anno con l'assegnazione del Premio a un uomo delle istituzioni come Ugo Zampetti e a un giornalista di prim'ordine come Ezio Mauro la tradizione si conferma”.

Doppio il significato del Premio all’attuale Segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti: il primo è il riconoscimento per il lungo, operoso e proficuo lavoro svolto alla Camera dei deputati dove ha ricoperto il ruolo di Funzionario di Montecitorio per 38 anni, 15 dei quali come Segretario generale. Un incarico ricoperto con 5 presidenti: Luciano Violante, Pier Ferdinando Casini, Fausto Bertinotti, Gianfranco Fini e Laura Boldrini, in un periodo di intensi cambiamenti politici e istituzionali. “La sua azione- si legge nella motivazione del premio-  è sempre stata imparziale, tersa e neutrale.” La seconda ragione- recita ancora la motivazione- è per l’attività svolta dal dottor Zampetti a fianco di Sergio Mattarella, al Quirinale. “Ugo Zampetti, ha dimostrato saldezza morale, coraggio, capacità tecnica, forte senso dello Stato e eccezionale vivacità intellettuale. Elementi che gli hanno consentito di collaborare, con equilibrio e indipendenza, con la classe politica, avendo come fine l’interesse degli italiani che verranno”. A introdurre Ugo Zampetti sarà il giornalista parlamentare Giorgio Giovannetti, mentre con Ezio Mauro ci sarà il giornalista Stefano Folli, presidente dell’associazione Amici della Fondazione Spadolini- Nuova Antologia.

Ezio Mauro, piemontese doc, nato a Dronero (la patria di Giolitti ci avrebbe ricordato Giovanni Spadolini) deve alla passione per la scrittura l’essere diventato giornalista. Ha iniziato il suo significativo percorso professionale lavorando nel 1972 alla Gazzetta del Popolo di Torino, quotidiano di grande prestigio nell’Italia del secondo dopoguerra. Inviato della Stampa dal 1981, è corrispondente da Mosca per la Repubblica dal 1988: le due testate che ne avrebbero poi esaltato  le doti di direttore. Cronista di forte personalità, percorso da un’autentica passione per il mestiere, torna alla Stampa come condirettore all’inizio degli anni Novanta e come direttore dal 1992. E’ da ricordare fra l’altro l’alto livello di cultura politica raggiunto dal quotidiano torinese sotto la sua direzione, con le collaborazioni  prestigiose di Norberto Bobbio, Alessandro Galante Garrone e Giovanni Spadolini. Il 6 maggio 1996 raccoglie il testimone e l’eredità della direzione di Repubblica da Eugenio Scalfari, che ha ricevuto lo stesso Premio speciale nel 2008. Esaurita l’esperienza della direzione nel gennaio dello scorso anno, Mauro continua come editorialista il suo impegno professionale sulle pagine dello stesso quotidiano.

Nel 1995, parlando a Firenze a Palazzo Vecchio in un convegno dedicato alla memoria di Giovanni Spadolini, l’allora direttore della Stampa ci ricordò quale fosse il primo dovere morale di chi ha la responsabilità di una testata: assicurare la trasparenza, garantendo il rispetto di tre lealtà. La lealtà nei confronti della storia di un giornale, della sua identità consolidatasi nel tempo. La lealtà nei confronti della proprietà, poiché fa parte della reciproca fiducia che sta alla base del rapporto. Infine la lealtà verso i lettori. “Io credo di poter dire – sono le sue parole – che le generazioni di giornalisti più giovani di me hanno molto chiaro che la lealtà nei confronti del lettore è il dovere supremo dei giornalisti”. Un principio cui Ezio Mauro è rimasto fedele.

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Data di revisione/modifica: 03-07-2017
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