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Il Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo nella seduta del 29 dicembre 2016 ha approvato a maggioranza l’acquisizione del Teatro Solvay dalla Società Solvay alla cifra simbolica di 1 euro per 10 anni.
Il Teatro Solvay è stato costruito alla fine degli anni Venti dall’azienda chimica, è stato restaurato nel 1987, ed è stato per decenni protagonista della scena teatrale nazionale. Soprattutto è stato ed è tutt’oggi un centro culturale e sociale per la città di Rosignano e per tutta l’area territoriale circostante, anche grazie all’attività di numerose associazioni culturali e sociali che vi hanno sede, alcune delle quali di rilevanza storica. L’acquisizione del teatro al patrimonio pubblico è stata più volte chiesta dai cittadini all’Amministrazione comunale, oggetto di una petizione registrata nel 2013 con oltre 500 firme, e di una mozione del Consiglio Comunale votata all’unanimità. Il Comune ha manifestato da tempo la volontà di acquisire il teatro e portato avanti un continuo dialogo con la Società Solvay fino ad avanzare richiesta formale nel 2015.
“Oggi diamo risposta alla richieste dei cittadini facendo del teatro un luogo privilegiato di cultura, un centro di creazione e aggregazione – ha sottolineato il sindaco Alessandro Franchi - l’obiettivo non era scontato fino a pochi anni fa, ma il nostro impegno nel perseguirlo è dovuto al fatto che crediamo nella cultura come elemento strategico del nostro mandato, e di aggregazione e coesione in un momento di grande disagio sociale. La struttura ha grandi potenzialità e qualifica la cultura del nostro territorio, per questo abbiamo fortemente voluto che entrasse nel patrimonio del Comune”
L’atto di acquisto sarà firmato dal notaio da parte dei due contraenti, Comune di Rosignano Marittimo e Società Solvay. L’amministrazione si impegna a corrispondere la cifra simbolica di 1 euro a Solvay (oltre Iva 22%), acquisisce la superficie dell’immobile e l’area verde all’aperto circostante, e diventa titolare del bene che potrà gestire in autonomia per i prossimi 10 anni. La società chimica resta proprietaria del suolo, chiede che il nome del teatro resti invariato, legandolo al proprio, e si riserva di chiederne l’utilizzo per 10 giorni l’anno per le proprie attività. Il Comune inoltre a tutela dell’interesse pubblico interverrà solo in caso di spese straordinarie e impreviste, riservandosi di ridiscutere l’accordo con Solvay se fosse necessario. Si occuperà invece dell’allacciamento del teatro alla rete del riscaldamento per favorire il risparmio energetico (attualmente ci sono due tipi di riscaldamento: uno a gasolio per la sala teatrale e uno per il resto dell’immobile) e dell’abbattimento della barriere architettoniche. Manterrà inoltre invariato il rapporto con le associazioni culturali e sociali che hanno sede nell’edificio e con i soggetti esterni che ne faranno richiesta. Inoltre gestirà il teatro direttamente con proprie risorse.
“Il teatro viene restituito ai cittadini come fulcro della cultura e della partecipazione della vita pubblica di Rosignano, dotando il territorio di una sala teatrale, di particolare necessità dopo lo smantellamento della tensostruttura al castello Pasquini” ha detto Piero Nocchi, assessore al decorro urbano, manutenzioni e infrastrutture .