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DAL SINDACO ALESSANDRO FRANCHI UNA RISPOSTA IN MERITO AI DATI EPIDEMIOLOGICI DI ROSIGNANO: “MASSIMA ATTENZIONE DA PARTE DEL COMUNE. SIAMO IN ATTESA DI UN PROFILO DI SALUTE PIU’ COMPLETO”
A seguito delle riflessioni e delle richieste avanzate da Claudio Marabotti in merito ai dati dell’Azienda Usl6 sulla mortalità e sull’incidenza delle malattie nella popolazione di Rosignano, il Sindaco Alessandro Franchi ha voluto rispondere fornendo anche alcuni aggiornamenti relativi al percorso di approfondimento scientifico delle problematiche sollevate. “L’Amministrazione Comunale di Rosignano ha seguito e sta seguendo con grande attenzione tutte le questioni che riguardano la salute della popolazione. L’importanza dell’argomento è tale, peraltro, che sarebbe del tutto fuori luogo non ricercare il massimo della scientificità e dell’attendibilità. Per questo come Sindaco, essendo la massima autorità sanitaria del territorio ma non avendo gli strumenti necessari e le specifiche professionalità all’interno dell’Ente, nei mesi scorsi mi sono rivolto agli Enti istituzionalmente preposti, come l'Azienda Sanitaria, l'Arpat e l'Ispo, per avere un quadro puntuale della situazione e informazioni scientificamente attendibili, non basate su resoconti generici o conoscenze casuali. È per questo motivo che abbiamo già iniziato un percorso di approfondimento che ci ha portati ad invitare il Direttore Generale dell'Asl Eugenio Porfido alla Commissione Consiliare del 23 gennaio scorso, nel corso della quale sono stati forniti i dati della Relazione Sanitaria facilmente reperibile dal sito istituzionale della stessa ASL e che anche Claudio Marabotti ha richiamato. Ciò che è emerso da quell’incontro è ben noto: il Direttore, nell’effettuare le sue valutazioni sui dati di mortalità, non ha portato elementi di sostanziale preoccupazione in termini generali. Diverso è stato il discorso per quanto riguarda le patologie asbesto-correlate, ed in particolare il mesotelioma, poiché in questo caso il dato dei decessi nella nostra zona rappresenta sicuramente in termini statistici un elemento di criticità. Gli aspetti da tenere in considerazione sono davvero molti, a partire dalla latenza della malattia, che spesso esplode con decenni di ritardo rispetto al momento dell’avvenuto contatto con l’amianto, ma anche dalle situazioni lavorative che in passato hanno portato diversi cittadini a contatto con questo materiale. E proprio perché gli elementi di cui tenere conto sono molti e complessi, stiamo continuando un percorso di approfondimento –come suggerito dallo stesso Dr. Claudio Marabotti- con Ausl6, Arpat ed Ispo. L’ultimo incontro di questo percorso si è svolto agli inizi di marzo e stiamo attendendo uno studio ancora più puntuale che terrà conto non soltanto dei dati sanitari, ma anche di quelli ambientali e di qualunque altro elemento possa interessare, per addivenire ad un profilo di salute completo della nostra cittadinanza. Una volta che saremo in possesso di queste ulteriori informazioni, non esiteremo nel dare la massima diffusione e comunicazione ai cittadini, a partire dalla presentazione nella apposita commissione consiliare”.