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Durante l’estate 2014 è stato dato avvio, di concerto con il Comune di Rosignano Marittimo, ad un progetto pilota sulla costa. Con l’aiuto dei tecnici ASA, del Comune e della Polizia Municipale è stata avviata la verifica di allacci irregolari sia sulla fognatura nera che sulla fognatura bianca nella zona a mare di Rosignano Solvay. Questa attività, portata avanti nelle zone piu’ critiche, nasce per perseguire sia una maggiore efficienza del sistema di raccolta delle acque nere, che una maggiore qualità dei rii e dei fossi che portano a mare le acque piovane e di dilavamento.

In data 2 settembre ASA, contestualmente a quanto sopra, ha comunicato a Comune di Rosignano, Arpat, Provincia di Livorno e Capitaneria di Vada, un’avaria all’impianto di depurazione di Rosignano.

ASA non era nelle condizioni, dopo alcuni tentativi, di intervenire sul comparto elettromeccanico di sedimentazione. Tale avaria era del tutto straordinario e non ha precedenti. Tale intervento ha comportato la necessità di svuotare le vasche che alloggiano le parti danneggiate disalimentando anche le vasche di trattamento biologico.

Fortunatamente l’impianto di Rosignano e’ dotato di sistema di collettamento a mare delle acque depurate con trattamento chimico fisico in condotta sottomarina a 2,4 km dalla costa ed a 25 mt di profondità che, anche in caso di disfunzione del comparto biologico, garantisce comunque un’elevata tutela degli ambienti costieri anche in caso di avarie, quali quelle che si sono manifestate.

Ricevuta la comunicazione da ASA, il Comune di Rosignano ha convocato immediatamente una riunione d’urgenza per il pomeriggio stesso del 02.09.2014 invitando il Gestore, ARPAT e la Capitaneria di Porto di Vada al fine di concordare con tutti i soggetti competenti la procedura di massima tutela per l’ambiente e la salute.

ASA ha esposto nel dettaglio la problematica riscontrata comunicando di essersi attivata per il superamento del problema facendo venire sul luogo diverse ditte per la valutazione degli interventi necessari e per verificarne la disponibilità. Il piano di lavoro, illustrato durante la riunione, prevedeva lo svuotamento della vasca biologica ed il caricamento dei fanghi in un comparto dedicato dove gli stessi, dopo disidratazione, sarebbero stati inviati agli impianti di riutilizzo autorizzati. Quindi si sarebbe potuto procedere alla rimozione ed alla sostituzione della parte di carroponte danneggiata per poi dare esecuzione al successivo riavvio del ciclo biologico mediante cicli forzati di attivazione della biomassa. E’ stato indicato che tutte le operazioni avrebbero richiesto diversi giorni.

ASA, dichiarando agli Enti preposti l’avvio della procedura di emergenza prevista nell’atto autorizzativo rilasciato dalla Provincia, si è messa a disposizione confermando che le decisioni prese nelle riunione indetta dal Comune, avrebbero costituito parte integrante delle azioni di emergenza. Il Comune ha chiesto ai fini della massima tutela della balneabilità, verificata comunque fin dalla stessa mattina da Arpat, un maggior controllo delle condizioni marine per tutta la durata dell’emergenza. ASA ha garantito di poter effettuare i campionamenti con i propri laboratori certificati, in accordo con ARPAT. Sono stati quindi programmati controlli straordinari e quotidiani su dodici stazioni di verifica lungo tutta la costa e sulla verticale del punto terminale della condotta.

Il Comune ha messo a disposizione di ASA un mezzo del CASM (Centro Assistenza Soccorso in Mare) per accompagnare gli operatori nei campionamenti lungo la costa in modo da individuare ogni possibile peggioramento della qualità in prossimità del litorale. La Guardia Costiera avrebbe invece supportato nei campionamenti Arpat. I controlli quotidiani e ripetuti sia da Arpat che da ASA, in caso avessero dimostrato un peggioramento riconducibile alla condizione di emergenza dell’impianto, avrebbero immediatamente permesso al Sindaco di decidere se emettere ordinanze di limitazioni della balneabilità garantendo ampio margine di sicurezza e anticipo. E’ stata data quindi immediata esecuzione a tutto quanto programmato.

ASA ha quindi proceduto ad invii giornalieri dello stato avanzamento dei lavori e dei risultati dei controlli, congiuntamente con Arpat, dando massima disponibilità per controlli e verifiche aggiuntive da parte degli Enti sui propri impianti.

I risultati analitici al 10 settembre 2013 raccolti sia da ARPAT che da ASA, salvo alcune variazioni minime e ben al di sotto delle condizioni di soglia di allarme registrate in corrispondenza della mattina del sabato nelle aree di maggior traffico dei natanti, garantiscono la non sussistenza di condizioni di allerta.

I lavori di ripristino del comparto di sedimentazione del depuratore sono stati completati. Immediatamente dopo il riavvio del trattamento biologico. Il pieno ripristino di tutte le condizioni di esercizio ordinario richiederanno quindi alcuni giorni di adattamento delle biomasse, ma fin da subito potrà essere garantita una ulteriore riduzione dell’apporto organico a mare rispetto alla condizione attuale. Tutto questo fino a pieno raggiungimento delle condizioni di esercizio prescritte per l’impianto.

Data di revisione/modifica: 12-09-2014
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