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Con un’articolata nota di motivazioni la Presidente del Consiglio Comunale Caterina Giovani ha risposto oggi ai Consiglieri dei gruppi di minoranza che circa dieci giorni fa avevano richiesto la convocazione di un Consiglio Comunale in seduta aperta per discutere della vicenda che ha riguardato l’Assemblea di frazione di Gabbro. In estrema sintesi la Presidente ha spiegato che l’argomento è già stato dibattuto sia in Consiglio che all’interno della Prima Commissione, ricordando tra l’altro che la normativa relativa ai Consigli aperti richiede “rilevanti motivi di interesse della comunità locale”.

 

Di seguito la nota integrale della Presidente Caterina Giovani.

 

“Vista la Vostra nota protocollata il 19 agosto 2014  n. 38757 con richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale in seduta aperta: “per discutere e sensibilizzare, a seguito dei fatti recentemente accaduti all’interno dell'assemblea permanente di frazione e che hanno portato alle dimissioni di 7 consiglieri dell'assemblea medesima, sui temi della partecipazione e della democrazia”, sì fa presente quanto segue.

In data 19 agosto 2014 sono state a voi richieste definizioni più chiare e precise tali da consentire di individuare con certezza l’oggetto della discussione (art. 34 comma 2 del regolamento del Consiglio). Nella Conferenza dei Capigruppo che si è svolta il 22 agosto 2014, si è richiesto più volte di modificare l’oggetto, che però è rimasto il medesimo con la sola aggiunta nella parte finale delle parole “nelle assemblee di frazione”.

La Presidente ha subito manifestato perplessità sulla ammissibilità della richiesta presentata in quanto:
1) l’argomento dei “fatti recentemente accaduti all'interno dell'assemblea permanente di frazione e che hanno portato alle dimissioni di 7 consiglieri dell'assemblea medesima” è stato ampiamente dibattuto nell'ultimo Consiglio Comunale del 13 agosto. In tale sede si sono discusse due mozioni, una a firma dei Consiglieri Simoncini, Gherarducci, Gesess, Nati ed un'altra di analogo tema  a firma del Consigliere Luca Agostini. La trattazione di questo argomento ha impegnato i Consiglieri Comunali per ben 3 ore ed il tutto si è concluso con il voto contrario alla prima mozione ed il voto favorevole della mozione emendata di Agostini, che impegnava con queste parole il Consiglio Comunale: “Il Consiglio Comunale condanna unanimemente quanto accaduto. Ritiene inappropriati tutti quei comportamenti sicuramente contrari allo spirito inclusivo e partecipativo che la stessa istituzione delle Assemblee di Frazione porta tra i compiti fondamentali. Rinvia l'approfondimento dei fatti accaduti alla 1° Commissione in modo che possa essere contestualmente avviata una riflessione complessiva sugli organismi di partecipazione su nuove, diverse e più idonee modalità di coinvolgimento della cittadinanza tutta alla vita amministrativa del territorio. Chiede che la stessa Assemblea di Frazione di Gabbro rifletta su quanto è accaduto anche attraverso la convocazione urgente di un'assemblea pubblica entro il 31 agosto”.

Considerato quanto sopra, si ritiene che il Consiglio Comunale del 13 agosto si sia già espresso sulla richiesta di una assemblea pubblica rivolta all’Assemblea di Frazione di Gabbro e che l’argomento in questione era all’ordine del giorno della Commissione Consiliare 1 in data 26 agosto 2014. Riportare la medesima questione su cui il Consiglio Comunale si è già espresso ed aveva già dato opportuna disposizione, significa sovrapporre il Consiglio Comunale Aperto, che peraltro non ha funzioni deliberative, ad altri ruoli e competenze e delegittimare il ruolo del Consiglio Comunale massimo organo assembleare dell’Ente (ruolo del quale la sottoscritta in qualità di Presidente del Consiglio è garante).

2) Se non bastassero le sopracitate considerazioni si aggiunge che l’argomento non appare rispondente a quanto previsto dall’art. 38 del Regolamento del Consiglio Comunale, che richiede si tratti di “Rilevanti motivi di interesse della Comunità locale”, requisito restrittivo (vedansi ad esempio alcuni Consigli Aperti effettuati anche di recente: “150 dell’Unità d’Italia e i suoi riflessi sulla comunità locale”, “l’Art 3 della Costituzione e i suoi riflessi sulla comunità locale”,”70esimo della liberazione di Rosignano” ecc..) e pertanto il tema non pare soddisfare il “carattere straordinario” (art 38 comma 4).

Si conclude comunicando, per tutti i motivi esposti in premessa, nell'esercizio delle funzioni assegnatemi dall’art. 1 comma 4 del Regolamento del Consiglio e dalle prerogative che mi derivano dall’art. 38 comma 1, che l'istanza non presenta le caratteristiche richieste e pertanto NON può essere accolta.

Tuttavia, vista la regolamentazione attuale dove si  afferma che Sindaco e Consiglio Comunale sono i referenti delle Assemblee di Frazione, la Presidente si impegna (nell'ambito delle sue competenze e nelle sedi più opportune) a chiarire meglio il rapporto che deve intercorrere tra i suddetti organi, in modo che episodi come quello da voi richiamato non abbiano più a ripetersi”.

Data di revisione/modifica: 29-08-2014
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