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Aicha, Saltana, Hajfat, Mansura, Najiba, Mohamed Fadel, Mohamed Lamin, Abdelatif, Saleh e Adda: sono questi i nomi delle cinque bambine e dei cinque bambini Saharawi che, insieme ai loro accompagnatori, i signori Bachiri e Mohamed Uadad Sleiman, da inizio luglio a fine di agosto saranno ospiti del Comitato di Gemellaggio e del Comune di Rosignano, grazie al contributo di Solvay che, come ogni anno, per consentire l’accoglienza degli ospiti ha messo a disposizione una propria struttura a Vada.
Si tratta di un appuntamento di solidarietà che si rinnova e che quest’anno, sul nostro territorio, compie diciassette anni.
Questa mattina i bambini - insieme a Marco Lorenzini (Presidente del Comitato di Gemellaggio), ad Alice Prinetti (Referente Accoglienza Bambini) e ad alcuni consiglieri e volontari che operano nella struttura - hanno ricevuto la visita del Sindaco Alessandro Franchi, dell’Assessore Daniele Donati, del Direttore dello Stabilimento Solvay di Rosignano Davide Papavero, accompagnato dal Dr. Antonello De Lorenzo (Resp. Comunicazione) e da altri collaboratori della Direzione dello Stabilimento Solvay.
Presenti anche Mohamed Zerga, rappresentante del fronte Polisario in Toscana e Khandoud Hamdi, rappresentante del fronte Polisario per il Nord Italia.
I piccoli sono ospitati a Rosignano per permettere loro di sfuggire alle proibitive condizioni del deserto del Sahara durante i mesi estivi e di sottoporsi ad accurati controlli sanitari.
“Accogliamo sempre con particolare affetto e orgoglio i bambini Saharawi – così il Sindaco Alessandro Franchi – “Questa è l’iniziativa che più di ogni altra mette in contatto la nostra comunità con quel popolo, le sue tradizioni e la sua causa politica. Non dobbiamo dimenticare infatti che il popolo Saharawi è profugo nel deserto del Sahara algerino dal 1975, dopo l’occupazione marocchina.
Un ringraziamento sentito - ha concluso Franchi - va a tutti coloro che aiutano il Comitato di Gemellaggio ed il Comune ad ospitare al meglio questi bambini, in primo luogo alla Società Solvay, ai volontari e a tutte le associazioni che collaborano”.
“Questo legame, questo incontro con i bambini del Saharawi e ciò che essi rappresentano, è un appuntamento tradizionale e profondamente sentito anche dalla gente di Solvay, che ho l’onore di rappresentare - aggiunge il Direttore dello Stabilimento Solvay Davide Papavero – “Per noi il legame della fabbrica con questo territorio, il nostro sentirsi “orgogliosi di esserci” significa anche questo”.