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Proprio nei giorni delle iniziative dedicate al ricordo del settantesimo anniversario della liberazione del nostro territorio dal nazifascismo, si sono registrati episodi di danneggiamento a carico di due simboli del percorso di valorizzazione della memoria, della liberazione e della resistenza: il monumento dedicato ad Oberdan Chiesa e la gigantografia che si trova in piazza San Nicola a Rosignano Marittimo. Il Sindaco Franchi e il Presidente Luppichini: “E’ un’offesa all’intera comunità”.
Diverse le modalità di danneggiamento: sul monumento realizzato dallo scultore Mimmo Di Cesare, che si trova in località Lillatro, è apparsa una scritta, realizzata presumibilmente con lo spray, del tutto incomprensibile, mentre la gigantografia - in pratica un pannello che ritrae un gruppo di soldati americani che pranzano in chiesa subito dopo la liberazione - è stata sfondata.
“Insieme il Comune e l’Anpi - hanno voluto sottolineare il Sindaco Alessandro Franchi ed il Presidente Giacomo Luppichini – hanno organizzato le celebrazioni per la liberazione di Rosignano Marittimo ed oggi insieme ci ritroviamo per stigmatizzare con forza i due episodi vandalici accaduti a due dei simboli della lotta per libertà sul nostro territorio, la cui vicinanza temporale alle celebrazioni desta più che un sospetto. Sono già state avvertite le forze dell’ordine e ci auguriamo che i responsabili siano individuati. Oltre all’offesa nei confronti delle persone a cui il monumento e la gigantografia sono stati dedicati, avvertiamo con forza l’offesa che è stata arrecata all’intera comunità di Rosignano, proprio nel momento in cui abbiamo voluto ricordare il sacrificio dei molti che hanno combattuto, anche giovanissimi, per restituire libertà, democrazia e dignità, al nostro Paese. Questo certo non fermerà, se mai l’intento fosse stato quello, la volontà del Comune di Rosignano e dell’Anpi locale di continuare a ricordare e a riflettere sulla nostra storia più recente, quella che, spesso purtroppo, gronda del sangue di tante vittime, civili e non, cadute, prima di quell’11 luglio 1944, il giorno della liberazione del nostro territorio”.