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Il 15 giugno 1944 la nostra costa, in corrispondenza di Caletta di Castiglioncello e Portovecchio, subì un bombardamento da parte degli alleati il cui intento era quello di tagliare i rifornimenti ai tedeschi. Il prezzo pagato in vite umane fu enorme: 35 caduti civili. In molti a Castiglioncello e Rosignano Solvay ne hanno sentito parlare dai nonni o dai bisnonni. L’Amministrazione Comunale e l’Anpi locale, in occasione del settantesimo anniversario della liberazione del Comune di Rosignano Marittimo, hanno voluto ricordare con precisione questo tragico evento con una cerimonia che si terrà domenica 15 giugno, nel corso della quale verrà anche inaugurato il cippo alla memoria realizzato con la scultura dell’artista Rolando Filidei.

 

IL PROGRAMMA. Un appuntamento importante, reso possibile anche dalla disponibilità e generosità della famiglia Filidei, per proseguire il cammino di recupero e di valorizzazione del nostro passato, avviato già da molti anni con il “Progetto Memoria”. Il programma prevede per domenica 15 giugno il ritrovo alle ore 11 a Castiglioncello, in località I pungenti: ci sarà un’esibizione del Gruppo Filarmonico Solvay, poi gli interventi del Sindaco Alessandro Franchi e del Presidente dell’Anpi locale Giacomo Luppichini, dopodiché verrà inaugurata l’opera in bronzo “Bombardamento su Castiglioncello” dello scultore Rolando Filidei e sarà deposta una corona di alloro in memoria dei caduti.

LA STORIA. Nell’ambito dell’operazione “Strangle” (Strangolamento) predisposta dal MAAF (Mediterranean Allied Air Forces) che ebbe inizio il 19 marzo 1944 con lo scopo di interdire l’afflusso dei rifornimenti alle truppe tedesche attestate, in quel momento, sulla linea Gustav a sud di Roma, tutti i nodi nevralgici della rete stradale e ferroviaria (ponti, viadotti, stazioni) del centro-nord Italia, furono oggetto di ripetuti attacchi da parte delle forze aeree alleate. Tra le ore 8.27 e le ore 8.37 del 15 giugno 1944 trentotto bimotori North American B-25 Mitchell del 321st Bombardment Group inquadrato nella 12th Air Force statunitense, decollarono da Solenzara in Corsica per andare a bombardare un viadotto a Ronta in Provincia di Firenze. Gli obiettivi alternativi previsti per quel giorno, erano il ponte ferroviario e il vicino ponte stradale presenti a Castiglioncello, in località Caletta. Trovato l’obiettivo primario occultato dalle nuvole, i trentotto aerei suddivisi in due formazioni di diciannove velivoli ciascuna, si diressero verso Castiglioncello. Arrivati nei pressi dell’obiettivo stabilito, la prima formazione - con direzione ovest /sud –ovest - si trovò sulla rotta corretta per colpire i ponti previsti, e alle 10.47 sganciò, dalla quota di 10.000 piedi (circa 3000 metri), settantasei bombe da 1000 libbre (circa 450kg). L’altra formazione, invece, si trovò su una rotta errata per colpire i ponti, e arrivata sopra Rosignano Solvay, nonostante non ci fossero obiettivi importanti da colpire, alle 10.47 sganciò, sempre dalla quota di 10.000 piedi, alcune bombe da 1000 libbre nella zona nord del paese. Come testimoniano le relazioni degli equipaggi, il tiro non fu accurato. La percentuale di precisione rispetto all’“area bombing” prevista, fu del 41%. Il ponte della ferrovia fu colpito, quello stradale no. Furono però colpite numerose abitazioni a Caletta e a Portovecchio di Castiglioncello. Il primo edificio a essere distrutto fu l’Istituto Israelitico Levi in località Trich Troy, a Caletta, dove perirono numerose persone molte delle quali sfollati, lì giunti alla ricerca di un luogo sicuro in mezzo alla campagna. Furono colpite e distrutte anche la Scuola Fucini di Castiglioncello, Villa Marina (in quel momento sede della Todt ovvero dell’impresa che si occupava della costruzione di strade, ponti e opere difensive per l’esercito tedesco) nella quale perirono due civili italiani e tre soldati tedeschi. Fu gravemente danneggiata anche la Chiesa di Portovecchio, dove rimase ferito il parroco Don Carlo Gradi. A Rosignano Solvay furono colpite abitazioni lungo la via Aurelia, in via Monte alla Rena, in via del Fascio (ora via del Partigiano) e in via Dino Leoni (ora via Enrico Berlinguer). Il prezzo in vite umane pagato dalla popolazione fu molto elevato. I caduti civili furono in totale 35, dei quali 19 nel crollo dell’Istituto Israelitico Levi e nelle abitazioni in Località Casalino; 2 nel crollo di Villa Marina; 8 nelle abitazioni e nelle strade di Caletta e Portovecchio di Castiglioncello; 6 a Rosignano Solvay.

LE VITTIME. Deceduti nell’Istituto Israelitico Levi in località Trich Troy e nella località Casalino a Caletta di Castiglioncello: Giovanni Apolloni , di mesi 6, residente in Caletta di Castiglioncello; Loriana Apolloni, di anni 5, residente in Caletta di Castiglioncello; Vanda Francesconi in Apolloni (madre di Giovanni e Loriana Apolloni), di anni 43, residente in Caletta di Castiglioncello; Jole Sembri, di anni 20, residente in Rosignano Solvay; Tina Sembri, di anni 22, residente in Rosignano Solvay; Secondo Sembri (padre di Jole e Tina Sembri), di anni 57, residente in Rosignano Solvay; Iva Salvetti (coniugata a Silvio Fancelli), di anni 42, residente in Rosignano Solvay; Silvio Fancelli (coniugato a Iva Salvetti), di anni 46, residente in Rosignano Solvay; Anna Teresa Cristiano, di mesi 5, residente in Forio d’Ischia; Concetta Lamonica in Cristiano (madre di Anna Teresa Cristiano), di anni 32, residente in Forio d’Ischia; Anna Maria Giovannetti, di anni 4, residente a Livorno; Gina Sardi nei Giovannetti (madre di Anna Maria Giovannetti), di anni 39, residente in Livorno; Giovanna Simoncini, di anni 15, residente in Caletta di Castiglioncello; Elisa Franceschi, di anni 45, residente in Caletta di Castiglioncello; Nivo Billeri, di anni 11, residente in Rosignano Marittimo; Cataldino Robertiello, di anni 19, residente in Vietri di Potenza; Oscar Petrucci, di anni 51, residente in Vietri di Potenza; madre e figlia provenienti da Genova (sconosciute).

Deceduti nella Villa Marina a Caletta di Castiglioncello: Argia Serrini, di anni 57, residente in Caletta di Castiglioncello; Gino Baschiera, di anni 25, residente in Belluno; tre soldati tedeschi.

Deceduti tra Portovecchio e Caletta di Castiglioncello: Gina Pelagatti, di mesi 18, residente in Livorno; Anna Maria Lunati, di anni 34, residente in Livorno; Annita Sardi, di anni 43, residente in Caletta di Castiglioncello; Iadè Serredi, di anni 48, residente in Caletta di Castiglioncello; Elisa Roberti, di anni 61, residente in Caletta di Castiglioncello; Teresa Cini, residente in Livorno; Mario Parlanti, di anni 21, residente in Livorno.

Deceduti a Rosignano Solvay: America Molendi in Brogi (coniugata a Francesco Brogi), di anni 42, residente in Rosignano Marittimo; Francesco Brogi (coniugato ad America Molendi), di anni 53, residente in Rosignano Marittimo; Erasmo Marcellini, di anni 13, residente in Rosignano Solvay; Pier Luigi Griselli, di anni 19, residente in Livorno; Umberto Paoli, di anni 20, residente in Rosignano Solvay; Angiolino Caroti, di anni 57, residente in Rosignano Solvay.

 

Data di revisione/modifica: 13-06-2014
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