Primo esperimento di “Summer School archeologica” per studenti stranieri a Vada, presso l’area di San Gaetano. L’iniziativa, che è attualmente in corso e andrà avanti fino al 27 luglio, vede la partecipazione di quattro studenti, provenienti da Canada, Stati Uniti e Australia, che sono diretti sul campo da Stefano Genovesi e Francesca Bulzomì, mentre la direzione della Summer School è affidata a Marinella Pasquinucci e Simonetta Menchelli.
Questo esperimento di Summer School - alla cui buona riuscita contribuiscono anche il Comune di Rosignano e Ineos - rientra nella tradizione di internazionalizzazione dell’Università di Pisa e consente agli studenti stranieri, che vengono qui a loro spese, di accumulare crediti universitari. Molto interessanti anche le indagini che la Summer School sta conducendo al di fuori della perimetrazione dell’area archeologica di San Gaetano e che nel mese di settembre verranno proseguite dagli studenti del corso di archeologia dell’Università di Pisa. “La ricerca della Summer School – ha spiegato la Direttrice del Museo Archeologico di Rosignano Edina Regoli – si sta svolgendo al di fuori della recinzione Ineos-Solvay, all’interno della quale le ricerche scientifiche sono considerate ormai concluse, e si svolgono nell’area immediatamente ad ovest della recinzione, in quel triangolo di risulta tra via del Porto e la strada di accesso ai depositi di etilene. In questa zona infatti le indagini geofisiche avevano già rivelato la presenza di strutture archeologiche. Una presenza – prosegue Regoli – che è stata subito confermata dal rinvenimento di murature antiche immediatamente al di sotto del piano di campagna. Queste indagini servono per capire come e quanto l’area portuale era collegata al paese. Per questo il medesimo scavo proseguirà a settembre ad opera degli studenti dell’Università di Pisa con la consueta campagna di scavo. Il progetto futuro – ha concluso – è quello di indagare la reale consistenza dell’antico abitato proseguendo con le indagini geofisiche nelle aree libere da abitazioni per poi andare ad approfondire le situazioni ritenute più interessanti”.
Data di revisione/modifica: 18-07-2013
Primo esperimento di “Summer School archeologica” per studenti stranieri a Vada, presso l’area di San Gaetano. L’iniziativa, che è attualmente in corso e andrà avanti fino al 27 luglio, vede la partecipazione di quattro studenti, provenienti da Canada, Stati Uniti e Australia, che sono diretti sul campo da Stefano Genovesi e Francesca Bulzomì, mentre la direzione della Summer School è affidata a Marinella Pasquinucci e Simonetta Menchelli.
Questo esperimento di Summer School - alla cui buona riuscita contribuiscono anche il Comune di Rosignano e Ineos - rientra nella tradizione di internazionalizzazione dell’Università di Pisa e consente agli studenti stranieri, che vengono qui a loro spese, di accumulare crediti universitari. Molto interessanti anche le indagini che la Summer School sta conducendo al di fuori della perimetrazione dell’area archeologica di San Gaetano e che nel mese di settembre verranno proseguite dagli studenti del corso di archeologia dell’Università di Pisa. “La ricerca della Summer School – ha spiegato la Direttrice del Museo Archeologico di Rosignano Edina Regoli – si sta svolgendo al di fuori della recinzione Ineos-Solvay, all’interno della quale le ricerche scientifiche sono considerate ormai concluse, e si svolgono nell’area immediatamente ad ovest della recinzione, in quel triangolo di risulta tra via del Porto e la strada di accesso ai depositi di etilene. In questa zona infatti le indagini geofisiche avevano già rivelato la presenza di strutture archeologiche. Una presenza – prosegue Regoli – che è stata subito confermata dal rinvenimento di murature antiche immediatamente al di sotto del piano di campagna. Queste indagini servono per capire come e quanto l’area portuale era collegata al paese. Per questo il medesimo scavo proseguirà a settembre ad opera degli studenti dell’Università di Pisa con la consueta campagna di scavo. Il progetto futuro – ha concluso – è quello di indagare la reale consistenza dell’antico abitato proseguendo con le indagini geofisiche nelle aree libere da abitazioni per poi andare ad approfondire le situazioni ritenute più interessanti”.
Data di revisione/modifica: 18-07-2013
